A Momentary Lapse of Reason Tour fu un tour dei Pink Floyd intrapreso dopo la pubblicazione dell'album omonimo nel 1987; si svolse da settembre 1987 ad agosto 1988 e venne poi ripreso da maggio a luglio 1989 come "Another Lapse Tour"[1] con una data aggiuntiva nel 1990 al festival di Knebworth. Fu il primo senza Roger Waters e il primo dopo The Wall Tour del 1980/1981. Ne furono tratti due album: Delicate Sound of Thunder del 1988 e Live at Knebworth 1990 del 2021.
Storia
«Dato che Roger possiede gran parte dei diritti sulle canzoni, è impossibile proporre un set dei Pink Floyd senza che compaia il suo nome. Ci stiamo comunque concentrando su un angolo visuale diverso da quello di Roger. Lui ama le parole, io la musica. I nostri momenti migliori sono stati quelli in cui siamo riusciti a equilibrare le due dimensioni, anche se spesso abbiamo dato troppa importanza alle parole come veicolo di contenuti. Siccome non condivido la percezione che Roger ha delle cose, è evidente che i nostri testi saranno diversi»
(David Gilmour, intervista a John Pareles del New York Times, 7 ottobre 1987)
Il tour iniziò a Ottawa il 9 settembre 1987 in contemporanea con la pubblicazione dell'album e si concluse a Marsiglia a luglio 1989 con circa 200 date in quasi due anni raggiungendo oltre cinque milioni di spettatori in USA, Europa, Asia e Oceania.[1]
Il nuovo palco venne ideato da Mark Brickman e Robbie Williams con la collaborazione di Bob Ezrin per organizzare lo spettacolo dal vivo; oltre ai tre membri del gruppo, vennero impiegati giovani professionisti. Diversamente dai tour precedenti, caratterizzati da un concept specifico, questo venne pensato per creare uno spettacolo fine a se stesso rifacendosi agli spettacoli del gruppo della fine degli anni settanta da cui si ripresero struttura e aspetto con un palco ispirato a quello dell’In the Flesh Tour del 1977 con spettacoli di luci e un maiale gonfiabile.[1]
Il concerto di Venezia fu un evento speciale organizzato durante la tradizionale festa del Redentore del 1989, seguito gratuitamente da circa 200.000 spettatori assiepati sulle rive del bacino di San Marco e trasmesso in mondovisione dalla Rai in 20 paesi, con oltre 100 milioni di telespettatori. A causa delle restrizioni di tempo della trasmissione TV dal vivo e dei satelliti, alcune canzoni furono tralasciate ed altre accorciate in alcuni punti. Dopo il concerto seguirono aspre polemiche sulla cattiva gestione dell'evento.[2]
«Lo spettacolo di Venezia è stato molto divertente, ma molto teso e snervante. Avevamo una durata specifica dello spettacolo da fare; la trasmissione via satellite ci ha obbligato ad avere un programma assolutamente preciso. Avevamo l'elenco delle canzoni, e le avevamo accorciate, cosa che non avevamo mai fatto prima. Avevo un grande orologio digitale rosso sul pavimento di fronte a me, e l'ora di inizio di ogni canzone scritta su un pezzo di carta. Se ci stavamo avvicinando all'ora di inizio della canzone successiva, dovevo solo chiudere quella che stavamo suonando. Ci siamo divertiti molto, ma le autorità cittadine che avevano accettato di fornire i servizi di sicurezza, servizi igienici, cibo, hanno completamente rinnegato tutto quello che dovevano fare, e poi hanno cercato di incolpare noi di tutti i problemi successivi.»