Dopo aver lavorato come critico teatrale con alcuni giornali, tra i quali Le temps e aver scritto per il Grand Guignol, nel 1904, l'atto unico M.lle Adolphine commère, Fernand Nozière iniziò a dedicarsi a tempo pieno alla drammaturgia.[2]
Complessivamente, nell'arco della sua carriera, Fernand Nozière scrisse una settantina di opere, tra quelle originali e gli adattamenti e traduzioni,[3] vicine al teatroboulevardier, ma impreziosite da uno spirito di letterato e di psicologo.[2]
Dal 1907 al 1931 scrisse, da solo o in collaborazione, una dozzina di pezzi teatrali originali: Le Baptême (1907), L'Après-midi byzantine (1908), Avant les courses (1908), Les Sabots de Vénus (1908), Les Deux Visages (1909), Les Oiseaux (1911), La Saignée (1913), La Prière dans la nuit (1915), Imroulcaïs (1919), Manon (1924), Hélène (1926), Cette vieille canaille (1931),[4][5] la sua opera di maggiore successo, che Ruggero Ruggeri, da grande interprete, inserì nel proprio repertorio dal 1932 con il titolo Quella vecchia canaglia;[2] la commedia è incentrata sulla descrizione di un uomo brillante, ricco, anziano e innamorato, che per riconquistare la volubile amante, aiuta un giovane artista nella sua avventura con la stessa donna, avventura che senza l'aiuto del protagonista l'avrebbe umiliato e danneggiato.[2]