Ferdinando Abbri si è laureato in filosofia con Paolo Rossi all'Università di Firenze, nel 1975, con una tesi su Filosofia, chimica e linguaggio; è stato borsista dal 1976 al 1981 della Domus Galilaeana di Pisa e successivamente ricercatore confermato presso il Dipartimento di filosofia dell'Università di Firenze. Dal 1976 collabora con l'Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze, oggi Museo Galileo, come membro del Comitato scientifico dell'Istituto e, dal 1986, anche come membro dell'editorial board della rivista Nuncius. Inoltre, negli stessi anni, è entrato a far parte del comitato editoriale delle riviste Prospettiva EP e Arkete. Nel 1987 è nominato professore straordinario di storia della filosofia moderna e contemporanea presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università della Calabria, Cosenza, dove ha anche insegnato storia della filosofia medievale. Dal 1990 ha diretto, con Franco Crispini, la collana Storia delle idee della casa editrice Rubbettino. Nel 1991 diviene professore ordinario di storia della filosofia e professore supplente di storia della musica moderna e contemporanea presso la Facoltà di lettere e filosofia di Arezzo, Università di Siena; della Facoltà aretina è stato inoltre preside, negli anni 1994-2003, nonché direttore del Dipartimento di studi storico-sociali e filosofici. Dal 1994 al 1999 ha ricoperto la carica di segretario della Società Italiana di storia della scienza. È stato in più occasioni visiting scholar all'Università di Uppsala e al Centro di storia della scienza dell'Accademia reale svedese delle scienze di Stoccolma e membro dello steering committee di un progetto europeo sulla storia della chimica moderna e contemporanea finanziato dalla Fondazione europea per la scienza di Strasburgo.
Attualmente insegna storia della filosofia ad Arezzo nel Dipartimento di scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale, e storia della filosofia e filosofia morale nel Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali a Siena. È Presidente del Comitato della didattica della LM interclasse di storia e filosofia di Siena-Arezzo.
I suoi numerosi studi hanno portato alla pubblicazione di varie opere uscite in Italia e all'estero; i suoi saggi sono apparsi in riviste italiane e straniere e in volumi editi in Francia, Paesi Bassi, Svezia, Germania e USA.
Si è interessato alla cultura scandinava e in particolare alle relazioni tra Italia e Svezia nel secolo XVIII[3] e ha curato la pubblicazione di carteggi inediti di scienziati toscani con scienziati svedesi e russi.
In altri scritti Abbri analizza le vicende delle tradizioni storiografiche, filosofiche e scientifiche in Italia, con particolare attenzione all'opera di Aldo Mieli che fu uno dei promotori della moderna storia della scienza nel contesto internazionale.
I suoi lavori più recenti vertono sui dibattiti contemporanei, nell'ambito delle varie tradizioni cristiane, relativi ai problemi connessi al gender e gli sviluppi della tradizione sociniana nell'Età dei Lumi[6].
^ Bernardette Bensaude-Vincent, Ferdinando Abbri (a cura di), Lavoisier in European context: negotiating a new language for chemistry, Canton, Science history publications, 1995, ISBN0-88135-189-X.
^ Ferdinando Abbri, Un dialogo dimenticato: mondo nordico e cultura toscana nel Settecento, Milano, Franco Angeli, 2007, ISBN978-88-464-8834-3.
^ Ferdinando Abbri, Un altro paesaggio: studi sulla musica britannica del Novecento, Firenze, Edifir, 2001, ISBN88-7970-124-X.
^ Ferdinando Abbri, Miti, sogni e storie: filosofia e musica nel Novecento britannico, Milano, Franco Angeli, 2013, ISBN978-88-204-3025-2.
^ Ferdinando Abbri, Un paese musicale : filosofie della musica nell'Ottocento britannico, Milano, Prometheus, 2017, ISBN978-88-8220-231-6.