Eyalet del Kurdistan
L'Eyalet del Kurdistan (in turco ottomano: Eyâlet-i Kurdistan) fu un eyalet dell'Impero ottomano. Fu la prima volta che l'Impero ottomano usava il termine "Kurdistan" per riferirsi a un'unità amministrativa piuttosto che a una regione geografica. Venne formato con l'obiettivo di stabilire il controllo diretto sul Kurdistan, più che riconoscerlo come entità politica.[1] Fu una provincia di breve durata poiché durò solo circa 21 anni, tra il 1846 e il 1867.[2] Questo periodo fu segnato dalla mancanza di un potente sovrano curdo nella regione. Esso portò all'ascesa degli sceicchi religiosi appartenenti agli ordini dei dervisci Naqshbandi e Qadiriyya, o tariqas. Si formarono dopo che Bedir Khan Beg venne sconfitto e inviato a Istanbul. Inizialmente l'eyalet copriva la regione dell'ex Emirato curdo di Bohtan, ma fu ampliato gradualmente[3] e nella sua estensione più ampia includeva l'ex Eyalet di Diyarbekir e le aree intorno a Van, Hakkari e Muş, nonché i distretti di Botan, Mardin e Cizre. Secondo i salname (gli annali ufficiali) tra il 1847 e il 1867, veniva governato dal governo ottomano centrale e riceveva un finanziamento annuale di 80.000 piastre,[4] considerevolmente più alto dell'Eyalet di Mossul.[5] Nel 1867 fu abolito e gli succedette il Vilayet di Diyarbekir.[6] Durante la sua esistenza, vide dodici diversi governatori che avevano il titolo di müsir o visir.[7]
Note
- ^ Veli Yadirgi, The Political Economy of the Kurds of Turkey, 3 August 2017, ISBN 9781107181236.
- ^ (EN) Hakan Özoğlu, Kurdish Notables and the Ottoman State: Evolving Identities, Competing Loyalties, and Shifting Boundaries, SUNY Press, 2004, pp. 60-63, ISBN 978-0-7914-5993-5.
- ^ Özoğlu, Hakan (2004), pp.61–62
- ^ Nilay Özök-Gündogan, Social Relations in Ottoman Diyarbekir, 1870-1915, a cura di Jorngerden, Brill, 2012, p. 186, ISBN 9789004225183.
- ^ Özoğlu, Hakan (2004), p.61
- ^ Suavi Aydın e Jelle Verheij, Social Relations in Ottoman Diyarbekir, 1870-1915, a cura di Jorngerden, Brill, 2012, p. 18, ISBN 9789004225183.
- ^ (EN) Hakan Ozoglu, Kurdish Notables and the Ottoman State: Evolving Identities, Competing Loyalties, and Shifting Boundaries, SUNY Press, 12 febbraio 2004, pp. 62-63, ISBN 978-0-7914-5993-5.
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