Nella battaglia d'Inghilterra riuscì ad abbattere dieci aerei avversari. Venne promosso Leutnant (sottotenente) il 2 ottobre 1940 e il 1º maggio 1941 venne decorato con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro. Diventato aiutante del comandante del I Gruppe del JG 2 (I./JG 2) a giugno, in seguito passò al II./JG 2. L'11 novembre fu nominato comandante (Staffelkapitän) della 6ª Staffel (6./JG 2). Raggiunse la 40ª vittoria personale l'8 dicembre contrastando i velivoli della Royal Air Force britannica, alzando il suo record a 45 vittorie durante la battaglia aerea di Dieppe, nell'agosto 1942, abbattendo due caccia Spitfire.[1]
Trasferito assieme all'intero II Gruppe in Tunisia alla fine del 1942, in questo settore Rudorffer aggiunse altre ventuno vittorie al punteggio personale, di cui la metà in sole due missioni: la prima decollando da Kairouan rivendicando l'abbattimento di sei caccia francesi P-40 e due caccia pesanti P-38 statunitensi (i francesi comunque ammisero solo la perdita di tre P-40, mentre l'aviazione statunitense non comunicò perdite tra i P-38), la seconda il 15 febbraio facendo precipitare altri quattro P-38 e tre Spitfire. Rudorffer divenne quindi comandante ad interim del II Gruppe, in sostituzione dell'Hauptmann (capitano) Adolf Dickfeld rimasto ferito in un incidente di volo.[1]
Il II./JG 2 tornò in Francia nell'aprile 1943. Un mese dopo Rudorffer divenne il comandante effettivo (Gruppenkommandeur) del II./JG 2 e, in questa posizione, il 15 maggio abbatté due Spitfire per la sua 74ª e 75ª vittoria. A giugno gli venne ordinato di trasferirsi al fronte orientale, prima in organico al IV./JG 54, poi, in agosto, al II./JG 54, di cui divenne il comandante dopo la morte in combattimento del precedente Gruppenkommandeur, Heinrich Jung, caduto il 30 luglio.[1] L'11 ottobre si aggiudicò sette abbattimenti in sette minuti, che lo portarono alla sua 100ª vittoria aerea. Si superò il 6 novembre, quando in diciassette minuti caddero per mano sua tredici velivoli sovietici. Giunto a quota 134 vittorie il 7 aprile 1944, quattro giorni dopo ricevette le fronde di quercia da aggiungere alla Croce di Cavaliere, ulteriormente arricchita dalle spade il 26 gennaio 1945 in riconoscimento delle 212 vittorie, l'ultima delle quali conseguita il 5 novembre 1944. Il 15 gennaio 1945 intanto Rudorffer era già diventato Gruppenkommandeur del I./JG 7, equipaggiato con i Messerschmitt Me 262 a reazione. Rudorffer finì la guerra con questo aereo, arrivando a un totale di 222 vittorie ottenute in un totale di 302 combattimenti aerei, per complessive mille e oltre missioni di guerra. Nel corso della sua carriera venne abbattuto sedici volte e nove furono le volte in cui fu costretto a lanciarsi col paracadute.[1]
Nel dopoguerra continuò a stare vicino al mondo del volo lavorando come pilota di linea e istruttore di volo.[1]
^In precedenza decorato con la Croce di Cavaliere il 1º maggio 1941, a cui si aggiunsero le fronde di quercia l'11 aprile 1944. Cfr Fellgiebel 2000, pp. 47, 81 e 367; Scherzer 2007, p. 643.
Bibliografia
In italiano
Marco Mattioli, Assi tedeschi, in Supplemento alla rivista Aerei nella storia, nº 63, West-Ward Edizioni, gennaio 2008, ISSN 1591-1071.
In tedesco
Walther-Peer Fellgiebel, Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939-1945, Friedburg, Podzun-Pallas, 2000, ISBN3-7909-0284-5.
Ernst Obermaier, Die Ritterkreuzträger der Luftwaffe Jagdflieger 1939-1945, Magonza, Verlag Dieter Hoffmann, 1989, ISBN3-87341-065-6.
Klaus D. Patzwall, Veit Scherzer, Das Deutsche Kreuz 1941 - 1945 Geschichte und Inhaber Band II, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2001, ISBN3-931533-45-X.
Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939-1945. Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN978-3-938845-17-2.
Franz Thomas, Die Eichenlaubträger 1939–1945 Band 2: L–Z, Osnabrück, Biblio-Verlag, 1998, ISBN3-7648-2300-3.