dati tratti da La Sardegna nel periodo Sabaudo. Politica e amministrazione durante il governo del Viceré Tomaso Ercole Roero di Cortanze (1728-1731)[1]
Ercole Tomaso Roero[3] nacque a Torino nel 1661,[1][4] all’interno della nobile famiglia astigiana dei Roero. Arruolatosi nell’Regia Armata Sarda iniziò la carriera militare a mezzo servizio, alternandola all’amministrazione[N 3] del feudo di Cortanze.[1] L’8 novembre 1703[5] re Vittorio Amedeo II lo nominò vicecomandante del Reggimento di milizia di Cortanze,[4] allora al comando del Marchese di Pallavicino.[5] Prese parte alla guerra di successione spagnola,[5] e nel 1705 fu nominato comandante della provincia di Alba,[6] su decisione personale del Re, del quale godeva della piena fiducia, tanto che gli fu consentito di arruolare un proprio reggimento,[N 4] che assunse la denominazione di Reggimentofanteria "Roero".[6]
Governatore Reale Generale di Battaglia nel 1711,[6] fu nominato governatore di Biella nel 1717.[6] Nell’aprile 1719 fu inviato, in qualità di ambasciatore speciale,[6] in Inghilterra, e l’8 novembre dello stesso anno fu nominato Luogotenente Maresciallo della 1ª Armata.[9] Rimase in Inghilterra per sei anni, svolgendo un’importante opera diplomatica, e nel febbraio 1727 fu nominato governatore di Alba,[6] e nel marzo successivo di Alessandria.[4]
Il 20 settembre 1727 fu nominato viceré di Sardegna,[6] assumendo l’incarico il 13 ottobre successivo.[6] Mantenne tale la carica fino al 1731, dapprima sotto il governo di Vittorio Amedeo II e, successivamente, di Carlo Emanuele III.[10] Accusato di concussione, fu sottoposto ad inchiesta da parte Reggente la Real Udienza, conte Filippo Domenico Beraudo di Pralormo, ma venne assolto con formula piena.[10] Promosso generale d'artiglieria[10] il 10 maggio 1731, nel 1734 venne nominato governatore della cittadella di Torino[10] e insignito del Collare dell'Annunziata[4]; mentre il 28 aprile 1739[10] fu nominato conte di Calosso[4]. Si spense a Torino nel 1747[4].
Una via di Torino porta il suo nome.
Matrimonio e discendenza
Si sposa con Lodovica Caterina Roero dei Signori di Settime (*? †1730)[10], figlia di Pier Paolo, signore di Settime, e di Violante Malabayla dei Conti di Canale. La coppia ebbe numerosa discendenza:
^Fu solo nel 1712 che delegò pienamente l'amministrazione del feudo al procuratore Pietro Alberto Asinari, per dedicarsi interamente alla carriera militare.
^Si trattava di uno dei diciassette reggimenti di fanteria dell’armata sarda sotto il regno di Vittorio Amedeo II.
Vittorio Angius, Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia, Torino, Fontana e Isnardi Editore, 1841.
Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères, 2008, ISBN978-88-902817-9-2.
A. B. Raviola, Governare un regno, viceré apparati burocratici società sabauda del Settecento, Roma, Carrocci Editore, 2005.
Renzo Sabbatini e Paola Volpini, Sulla diplomazia in età moderna. Politica, economia, religione., Milano, Franco Angeli Editore, 2011, ISBN8-85686-869-5.
Federica Uras, La Sardegna nel periodo Sabaudo. Politica e amministrazione durante il governo del Viceré Tomaso Ercole Roero di Cortanze (1728-1731), Cagliari, Università degli Studi di Cagliari, 2010.