Il termine Epipactis si trova per la prima volta negli scritti di Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa) che fu un medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone. L'origine di questo termine è sicuramente greca, ma l'etimologia esatta ci rimane oscura (qualche testo lo traduce con “crescere sopra”). Sembra comunque che in origine sia stato usato per alcune specie del genereHelleborus[3]. In tempi moderni il nome del genere fu creato dal botanico e anatomista germanico Johann Gottfried Zinn (1727 – 1759), membro tra l'altro dell'Accademia delle Scienze di Berlino, in una pubblicazione specifica sul genere Epipactis nel 1757.
L'epiteto specifico (meridionalis) deriva dal latino e fa riferimento alla zona geografica di provenienza di questa pianta.
Descrizione
È una pianta erbacea perenne alta da 30 a 40 cm. La forma biologica di questa orchidea è geofita rizomatosa (G rizh), ossia è una piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno si rigenera con nuove radici e fustiavventizi. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono “epifite”, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma).
Radici
Le radici sono secondarie da rizoma.
Fusto
Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un breve rizoma.
Parte epigea: la parte aerea è formata da uno o eventualmente due fusti gracili. Il colore del fusto è violaceo. Alla base è glabro, mentre è vellutato verso l'infiorescenza.
Foglie
Le foglie, intere e poche (meno di una decina), sono distribuite lungo tutto il fusto a disposizione più o meno spiralata (o più precisamente distica). La forma è ovato-lanceolata con apice appuntito che diventa più lanceolata verso l'infiorescenza. Le foglie sono sessili, appena amplessicauli (quelle inferiori). La lamina è percorsa da diverse nervature longitudinali (foglie di tipo parallelinervie). Dimensione delle foglie: larghezza 4 – 5 cm; lunghezza 6 cm.
Infiorescenza
L'infiorescenza è un racemo terminale, lasso (massimo 20 fiori). I fiori sono patenti (o più o meno penduli), disposti quasi unilateralmente e pedicellati. Alla base del pedicello sono presenti delle brattee a forma lanceolata. I fiori sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione del pedicello. Lunghezza delle brattee: 2 cm.
Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali ciascuno (3 interni e 3 esterni) a forma ovato-lanceolata, carenati e con apice appuntito; il primo verticillo (esterno) ha 3 tepali di tipo sepaloide (simili ai sepali di un calice); nel secondo verticillo (interno) il tepalo centrale (chiamato “labello”) è notevolmente diverso rispetto agli altri due laterali che si presentano più o meno uguali ai tepali esterni. Sono colorati di verde chiaro all'esterno e rosa-violaceo all'interno (i due tepali interni in genere sono più rosati). Dimensione dei tepali: larghezza 4 – 6 mm; lunghezza 8 – 10 mm.
Labello: il labello è diviso in due sezioni; la porzione posteriore del labello (basale, chiamata ipochilo) è concava, mentre quella anteriore (apicale, chiamata epichilo) è a forma di cuore con apice incurvato verso il basso. La colorazione del labello esternamente è verde chiaro; nella parte interna dell'ipochilo il colore è più scuro, mentre l'epichilo nella zona centrale è rosato con i bordi ondulati. Nel mezzo tra l'ipochilo e l'epichilo è presente una strozzatura allargata che collega le due parti. Il labello è inoltre privo di callosità evidenti e non è speronato come in altri generi e l'ipochilo è nattarifero. Lunghezza del labello: 1 cm.
Ginostemio: lo stame con la rispettiva antera biloculare è concresciuto con lo stilo e forma una specie di organo colonnare chiamato ginostemio[6]. Il colore di questo organo è fondamentalmente bianco-giallastro. L'antera è incurvata e ricopre le altre parti sottostanti del ginostemio (i pollinii e il rostello). Il polline è più o meno incoerente (friabile e polverulento) distribuito su masse cerose polliniche bilobe (una per ogni loculo dell'antera); queste masse sono prive di “caudicole” (filamento di aggancio all'antera) e sono contenute in una cavità chiamata clinandrio che in questo caso è in parte atrofizzata. L'ovario è infero, allungato, pubescente ed è formato da tre carpelli fusi insieme, sorretto da un peduncolo porporino.
Fioritura : da luglio ad agosto.
Frutti
Il frutto è una capsulaobovoide (o esagonale) a più coste. Anche le capsule, come i fiori, sono orizzontali o pendule. Nell'interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]
Biologia
La riproduzione di questa pianta avviene per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; la germinazione dei semi è tuttavia condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra).
Il suo habitat tipico sono le zone a faggete su suolo debolmente acido, da 500 fino a 1900 ms.l.m.; è presente quindi nei seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.