Enzo Cerusico nasce a Roma il 22 ottobre del 1937, da Umbertina Lulli e Fernando Cerusico, secondo di tre figli (il fratello grande si chiama Nazareno e la sorella più piccola si chiama Vanda). Enzo nasce nel quartiere San Lorenzo e cresce a piazza Bologna, laddove nascono anche le sue due figlie, Brunella e Monica. Da quest'ultima arrivano i nipoti Manuele e i gemelli Chiara e Riccardo mentre da Brunella, che si unisce a suo marito Roberto Frontoni primogenito della storica famiglia di pizzaioli e fornai romani, nascono Umberto, Nicole e Daniele.
Gli esordi come attore bambino
Figlio d'arte (il padre Fernando era un direttore di produzione e organizzatore nell'industria cinematografica), Enzo Cerusico ha dal 1948 al 1953 un'intensa esperienza di attore bambino partecipando a ben 11 film.[1] L'esordio avviene a soli 10 anni interpretando la parte dello studente Nelli a fianco di Vittorio De Sica nel film Cuore (1948), diretto da Duilio Coletti. Seguiranno altre interpretazioni di ragazzini in film di genere degli anni cinquanta, spesso in ruoli "patriottici" o come protagonista in un cast di ragazzi ne Gli angeli del quartiere (1952). La sua più notevole interpretazione come attore bambino rimane quella del Tamburino sardo nel film Altri tempi - Zibaldone n. 1 (1952), diretto da Alessandro Blasetti.
I successi in teatro e la "scoperta dell'America"
Nel 1957, dopo aver studiato recitazione con Alessandro Fersen, prosegue la sua carriera cinematografica interpretando ruoli sempre meno secondari. Nel 1959 fa parte del gruppo di paparazzi ne La dolce vita di Federico Fellini, successivamente inizia a lavorare nel teatro, dove si distingue con interpretazioni di opere quali Gente Magnifica e Il male del gelato, e soprattutto nella commedia musicale Meo Patacca, andata in scena nel 1967 al Teatro Sistina di Roma.
Proprio grazie al successo di questo spettacolo, Cerusico viene notato da due funzionari della rete televisiva americana NBC, che gli offrono una scrittura. Si trasferisce quindi in California dove nel 1968 interpreta il personaggio di Tony Novello in un episodio dello spettacolo televisivo The Danny Thomas Hour. La sua interpretazione ha un impatto tale che il personaggio diviene co-protagonista, insieme al criminologo professor Woodruff (interpretato da James Whitmore), di una serie di telefilm intitolata Tony e il professore (My Friend Tony). Nonostante l'originalità della sceneggiatura (Tony è uno "sciuscià" incontrato dal professore in Italia durante la guerra, e da lui allevato negli USA), la serie verrà interrotta dopo solo 16 episodi.
Il ritorno in Italia e i nuovi successi
Sarà proprio il personaggio di Tony, i cui telefilm verranno mandati in onda dalla Rai nel 1972, a portare Enzo Cerusico alla notorietà in Italia. In precedenza era apparso in alcuni sceneggiati televisivi, tra cui David Copperfield, diretto nel 1965 da Anton Giulio Majano ed Il Circolo Pickwick, diretto da Ugo Gregoretti, ma sempre in parti di secondo piano.
Gli anni settanta sono per lui un periodo ricco di lavoro e di soddisfazioni professionali, con l'interpretazione da protagonista dello sceneggiato Un'estate, un inverno, diretto nel 1971 da Mario Caiano, e tratto dall'omonimo libro di Luigi Malerba. Sempre nello stesso anno è protagonista de Il Tram, episodio della serie di telefilm La porta sul buio, per la regia di Dario Argento. Questo telefilm, nato da una sequenza del film L'uccello dalle piume di cristallo tagliata in fase di montaggio, dimostrò la capacità di Cerusico di interpretare anche ruoli drammatici.
Proprio nel 1970 Enzo Cerusico, da poco rientrato dagli Stati Uniti, viene scritturato da Carlo Molfese per inaugurare il Teatro Sancarlino di Roma in uno spettacolo scritto da Massimo Franciosa, con le musiche di Manuel De Sica dal titolo, I Rugantini, nel quale Enzo interpretava i molti "rugantini" della storia: Cola Di Rienzo, Giordano Bruno, Pasquino e altri. Al suo fianco debuttava per la prima volta un giovanissimo Claudio Baglioni.
Sempre per la regia di Dario Argento, Cerusico interpreterà nel 1973, a fianco di Adriano Celentano, il film Le cinque giornate, rappresentazione alquanto originale della famosa rivolta milanese. Nello stesso anno pubblica, come cantante, un 45 giri con le canzoni Er meno (scritta da Marcello Ciorciolini e Piero Pintucci) e Finimo qui (di Vittorio Ferri, padre della cantante Gabriella Ferri, e di Alfredo Avantifiori); il disco è stampato dalla RCA Italiana.
Nel 1975, recita a fianco di Alain Delon nel film Zorro, interpretando il fido assistente muto dell'eroe, Bernardo. La pellicola si rivela campione d'incassi in Italia, e un grande successo in Europa e in Cina.
Nel 1978 interpreta con successo il personaggio di Vincenzo Peruggia nello sceneggiato televisivo Il furto della Gioconda, diretto da Renato Castellani; conduce Uffa, domani è lunedì su Rai 1. La notorietà acquisita oltreoceano gli vale inoltre la partecipazione in ruoli di rilievo nei film di produzione statunitense Magic Carpet, diretto da William A. Graham nel 1972, e Don't Push, I'll Charge When I'm Ready, diretto da Nathaniel Lande nel 1977.
Oltre all'attività teatrale e cinematografica, Cerusico lavora con successo in programmi radiofonici (è una presenza quasi costante a Gran varietà[non chiaro]) e nel 1972 scrive la sceneggiatura della versione cinematografica di Meo Patacca, che verrà interpretata da Gigi Proietti, per la regia di Marcello Ciorciolini.
Gli anni '80 e la prematura scomparsa
Nel 1982 interpreta il personaggio di Muzio nello sceneggiato Verdi, diretto da Renato Castellani, e nel 1984 appare nel film Uno scugnizzo a New York, diretto da Mariano Laurenti, con protagonista Nino D'Angelo. Proprio in questo periodo la sua salute comincia a declinare, costringendolo a diradare gli impegni. Interpreterà ancora il personaggio di Oguest nello sceneggiato L'isola del tesoro, diretto da Antonio Margheriti nel 1986, e sempre nello stesso anno la serie di telefilm L'uomo che parla ai cavalli, diretta da Raffaele Meloni. L'ultima apparizione televisiva fu come conduttore del programma per ragazzi (Non) entrate in questa casa, con Marina Viro, trasmissione poi sostituita da La tv degli animali, con Armando Traverso e la stessa Marina Viro.
L'uomo che parla ai cavalli resta la sua ultima interpretazione attoriale, prima che un tumore al midollo spinale ponesse fine alla sua vita nel 1991 all'eta di 54 anni.[2] Nonostante la sua notorietà, Enzo Cerusico fu sempre molto riservato per la sua vita privata, di cui i settimanali non ebbero quasi mai modo di occuparsi.