Dal 1273 Enrico divenne un importante perno di supporto al re Rodolfo I. Trionfò contro la Boemia, combattendo tra gli altri a Sayda ed a Purschenstein, e venne conosciuto in tutto l'impero come principe valoroso e cavaliere modello, oltre ad essere stimato come poeta e compositore. Fu patrono di molte gare e competizioni canore, alle quali prese parte anche personalmente, commissionando la famosa Christherre-Chronik. Egli si dedicò in particolare alla musica religiosa da cantare nelle celebrazioni, per espressa concessione del papa.
All'inizio del 1265 garantì Pleissnerland, che aveva acquisito nel 1243, il langraviato di Turingia e il margraviato di Landsberg al proprio figlio Alberto II di Meißen e al secondogenito Teodorico, mantenendo per sé solo Meißen e i poteri formali su tutti i propri domini. Solo disordini interni, causati dal figlio Alberto, annebbiarono i successivi anni di governo, anche dopo la sua morte, nel 1288, fatti che porteranno alla rovina della sua casata.
Alla morte di Costanza, nel 1243, egli si risposò con Agnese di Boemia († 1268), dalla quale non ebbe figli ed alla morte della quale si risposò con la figlia di un ministeriale, Elisabetta di Maltitz, che gli diede due figli:
Federico, detto il Clemente (1273 - 1316), che sposò Jutta von Schwarzburg-Blankenburg;