Elvira Poli divenne una delle figure di riferimento tra le ingegnere del suo tempo, esprimendo posizioni di convinto sostegno alla causa della parità di genere.[1] La laurea di Poli assunse un grande valore in un contesto come quello del Veneto, che presentava ancora un’economia basata sull'agricoltura e una struttura sociale in cui l'emancipazione femminile era ancora ben lontana da essere raggiunta, in particolar modo nell'ambito degli studi universitari.[1]
Nel 1957 Elvira Poli, insieme ad un gruppo di colleghe, tra cui Emma Strada, la prima italiana laureata in ingegneria (1908 - Politecnico di Torino), fondò AIDIA (Associazione Donne Ingegneri e Architetti), un'associazione che ha lo scopo di tutelare i diritti delle ingegnere e architette,[1] di cui fu vicepresidente fino al 1970.[2]
Celebre è una sua intervista del 1974 in cui Poli esprime in modo ironico la sua opinione sull’argomento della parità di genere, affermando:[1]
«Io non so se con l’operazione di fabbricare mediante una costoletta dell’uomo l’elemento donna, il Creatore avesse inteso di offrire al maschio solo una aiuto e una compagnia di egual valore; io non credo, ma se così fosse bisogna riconoscere che la donna Gli è sgusciata dalle mani e piano piano, pur con sforzi tremendi, è riuscita dapprima a mettersi alla pari e poi superarlo. Ora ci stiamo avvicinando verso il matriarcato e sarà la donna, più morale dell’uomo, più umana, più comprensiva e con intelligenza forse più pratica e più sensibile, che dominerà la società in un avvenire non molto lontano, purché quel Creatore, stufo di questa baracca folle che è diventata la Terra, un brutto giorno non la tratti come fece con la torre di Babele ed allora...addio matriarcato. Scherzo, ma non del tutto. In fondo, certo che possiamo essere di aiuto all’uomo, come del resto l’uomo è di aiuto a noi, ma io penso, ormai le protagoniste siamo diventate noi donne, anche perché le sofferenze fisiche e morali che sopportiamo e che sappiamo sopportare più dell’uomo, ci hanno affinato in tutti i sensi e ci hanno rese degne di essere molto, ma molto di più di...una costoletta!»
Note
^abcdefElvira Poli negli anni '20, su elvirapoli-unipd.it. URL consultato il 20 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2021).