Dall'ottobre 2005 al luglio 2006 è stata consigliere politico della Farnesina in Iraq, ed "esperto senior" a Nāṣiriya[2][3], in Iraq. È impegnata nel sociale con l'associazione "I bambini di Nassiryia Onlus"[4] e il "Flauto Magico"[2].
Il 30 luglio 2008 le è stata conferita la nomina a capitano della riserva selezionata dell'Esercito Italiano[5][6] Con tale grado, nel 2009 è stata richiamata in servizio come consigliere nazionale (country advisor) nell'ambito del comando italiano aggregato alla missione della forza militare di interposizione delle Nazioni Unite in Libano, UNIFIL, paese dove è in seguito rimasta a lavorare, dal 2010 al 2011, con la propria SudgestAid a favore del Ministero degli interni libanese. Ha inoltre collaborato in qualità di analista al Centro militare di studi strategici[1][2].
Fino al 2018[2] è stata vicedirettore del Master in Intelligence e Sicurezza e docente presso la Link Campus University di Roma[1], nella quale Emanuela Del Re era docente di decision making nel master Innovation and technology, mentre Paola Giannetakis, candidata del M5S all'interno, era ordinario di giurisprudenza.[7]
Il 1º marzo 2018 è stata inserita da Luigi Di Maio nella rosa di componenti del governo, in caso di vittoria del M5S alle elezioni politiche, col ruolo di vicepresidente del Consiglio e ministro della difesa[9].
Cessa dall'incarico il 5 settembre 2019 con il giuramento del governo Conte II. Successivamente sono sorte polemiche circa l'assegnazione della casa ottenuta su sua richiesta dopo la nomina a ministro.[11]
Incarichi seguenti
Il 1º luglio 2021, insieme al senatore Elio Lannutti e alla deputata Piera Aiello (entrambi ex M5S), annuncia la sua adesione ad Italia dei Valori.[12] Si allontana tuttavia dal partito prima di iscriversi.[13]
Nel 2024 preside il comitato per cambiare la legge elettorale Rosatellum[21]
Vita privata
È sposata con il maggiore dell'Esercito Claudio Passarelli, già ufficiale addetto alla segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti prima della nomina della moglie a ministro della difesa e da essa trasferito, “per questioni di opportunità”, il primo giorno del suo dicastero, smentendo che egli si sia mai occupato di armamenti[22] (dopo polemiche politiche riprese dalla stampa[23][24][25]), indi aggregato al 3º ufficio affari generali, retto da un dirigente civile e che sovrintende alle esigenze organizzative e logistiche del funzionamento del segretariato generale della direzione nazionale degli armamenti (DNA), sebbene secondo il Corriere della Sera tale aggregazione non sarebbe di fatto mai avvenuta.[senza fonte]