È un passeraceo di medie dimensioni che presenta capo e becco di colore nero brillante, con una macchia giallo arancio ai due lati del collo e iridi giallo brillante. Il dorso e le ali sono di colore marrone scuro. Alla base delle remiganti primarie è presente una ampia macchia bianca che rimane nascosta in posizione di riposo e si rende visibile in volo. Il piumaggio delle parti inferiori va dal bianco sporco al giallo senape, con striature scure sui fianchi. La coda è nera con un ampio bordo bianco. Il maschio e la femmina sono all'apparenza indistinguibili.[3]
Biologia
Canto
Il maschio e la femmina si esibiscono frequentemente in duetti canori che hanno lo scopo di delimitare il territorio della coppia. Il maschio emette una serie di suoni alti, fischianti, descritti come un "whoi-it whoi-it whoi-it," mentre la femmina risponde con suoni più bassi, trillanti.[4][5]
Alimentazione
Si nutre prevalentemente di insetti, ragni ed altri piccoli invertebrati.[3]
Riproduzione
La stagione riproduttiva va da ottobre ad aprile. Ogni covata è composta da due uova ed il periodo di incubazione è di 17-18 giorni. L'accudimento del nido coinvolge oltre ai due genitori anche 1-2 giovani adulti delle precedenti nidiate (riproduzione cooperativa).[4]
Popola habitat ricchi di acqua e vegetazione acquatica: lo si rinviene in paludi e acquitrini, in prossimità di canneti, ed anche nelle aree di vegetazione ripariale sulle rive di torrenti o stagni.[3]
Tassonomia
Il genere Donacobius è un genere di passeriformi di problematica collocazione, che in passato è stato alternativamente attribuito alle famiglieTurdidae, Mimidae e Troglodytidae.
Uno studio filogenetico di Barker (2004), basato sul sequenziamento del DNA, ha dimostrato che il genere non appartiene a nessuna delle summenzionate famiglie e ha invece delle affinità con i generi del Vecchio MondoZosterops (Zosteropidae) e Prinia (Cisticolidae).[6] Successivamente Alström et al. (2006), basandosi anch'essi su dati di sequenziamento genetico, hanno confermato l'appartenenza del genere alla superfamigliaSylvioidea.[7]
L'insieme di queste evidenze suggerisce che D. atricapilla sia una specie relittaneotropicale, originatasi in seguito alla radiazione dei passeriformi silvioidei che ebbe luogo principalmente in Africa ed Eurasia nell'Eocene. Alla luce di queste acquisizioni, Aleixo & Pacheco (2007) hanno proposto la collocazione del genere in una famiglia a sé stante, Donacobiidae.[8] Tale collocazione è attualmente (2013) accettata dal Congresso Ornitologico Internazionale.[2]
^abc(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Donacobiidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 maggio 2014.
^ Alström P.; Ericson PGP, Olsson U & Sundberg P, Phylogeny and classification of the avian superfamily Sylvioidea (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 38, n. 2, 2006, pp. 381–397. URL consultato il 3 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2021).