Figlio di Domenico, mercante di origine messinese, e di Rosalia.[1] Instradato al commercio, fu determinato nel seguire la passione per la pittura e la vocazione religiosa culminata con l'ordinazione sacerdotale.
Le opere trattano temi sacri su commissione da ordini religiosi per luoghi di culto, temi allegorici per la raffinata decorazione di ambienti in palazzi nobiliari e abbellimenti di interni in edifici pubblici.[1]
XVIII secolo,Estasi di Santa Teresa, affreschi, attribuzione, opere realizzate nella volta della chiesa di Santa Teresa.
XVIII secolo, Apparizione di San Giuseppe a Santa Teresa, dipinto, opera documentata nel monastero della chiesa di Santa Teresa.
XVIII secolo, Discesa dello Spirito Santo, affresco della volta dell'Oratorio detto «Casa Santa di Sales» della chiesa di San Cataldo.
XVIII secolo, San Francesco di Sales distribuisce la comunione, dipinto documentato nell'Oratorio detto «Casa Santa di Sales» della chiesa di San Cataldo.
XVIII secolo, Educazione della Vergine, Sacra Famiglia detta la Madonna della Pera, Vestizione di Santa Teresa, olio su tela, dipinti provenienti dal monastero dell'Ordine carmelitano della chiesa di Santa Teresa e custodite presso il Museo civico "Antonio Cordici".
XVIII secolo, Episodi della vita della Vergine, affreschi realizzati nella Cappella dell'Annunziata del convento del Carmine.
XVIII secolo, San Giuseppe e San Lorenzo su temi della Purificazione delle Anime, dipinti a guazzo, opere documentate nel presbiterio della chiesa del Purgatorio.[7]
XVIII secolo, Sacra Famiglia, San Francesco in estasi con Sant'Antonio di Padova, Santa Chiara, San Rocco, dipinti, opere documentate nella chiesa di San Rocco degli Scalzi del Terzo Ordine.[8]
XVIII secolo, Natività della Vergine, Vergine di Trapani venerata da Sant'Alberto, San Marco Evangelista, San Giuliano, dipinti, opere documentate nella chiesa della Vergine Santissima della Luce ossia Maria di Nuova Luce.[8]
XVIII secolo, Storie di Mosè, affreschi, opere documentate nella chiesa di Santa Lucia delle maestranze dei corallari.[10]
1755, Sant'Alberto Carmelitano, dipinto, opera custodita nella nuova chiesa di Sant'Alberto.[3]
XVIII secolo, Disegno, decorazione del cappellone della chiesa di Santa Maria del Soccorso o badia nuova.
XVIII secolo, Vergine Maria raffigurata tra San Paolino e Sant'Angelo Martire, e la Madonna in gloria e santi, ovale sulla volta, tele per la chiesa dei carmelitani intra moenia.
1739, Omaggio degli Ordini religiosi alla Madonna di Trapani ove la Vergine è ritratta con San Bonaventura da Bagnoregio, San Francesco d'Assisi e diversi Santi dell'Ordine francescano, pala d'altare autografa "Dominicus La Bruna pinxit 173...", opera custodita nella Cappella della Madonna di Trapani.[8]
XVIII secolo, Ciclo di dipinti: Concezione, Nascita, Imposizione del Nome di Maria, Presentazione al Tempio, Annunciazione, Visitazione a Santa Elisabetta, Nascita di Gesù Bambino, Purificazione di Maria Santissima, Fuga in Egitto, Morte di Maria Santissima e il quadrone raffigurante l'Assunzione di Maria Santissima al Cielo, opere portate a compimento da Vincenzo Brunetti, documentate nell'Oratorio della Vergine Santissima sotto il titolo del «Belvedere».
1734, Ciclo, dieci piccoli dipinti con temi iconografici cari alla religiosità carmelitana, opere documentate.
1734, Storie del profeta Elia, affreschi, opere documentate sulla volta della sacrestia.[13]
1734, Madonna del Carmelo e Albero dei conventi carmelitani, affresco parietale, opera presente nell'aula capitolare del convento, oggi ambiente del Museo Pepoli.
1754, Eterno Creatore, affreschi dai temi religiosi comprendenti il Sogno di Giacobbe e il Giudizio di Salomone, opere realizzate negli ambienti del piano nobile del palazzo di Francesco Saura, duca di Castelmonte.[14]
XVIII secolo, Venere, affresco di tema nuziale, opera documentata per il salone principale del palazzo Fardella, marchesi di Torrearsa.[13]
XVIII secolo, Eterno in gloria e angeli, affresco, opera documentata per il salone principale del palazzo di Annibale Fardella, marchese di Torrearsa.[14]
Affreschi documentati nel palazzo Staiti, barone delle Saline della Chiusa Grande e della Chiusella.[13] Palazzo Omodei, cavaliere dell'Ordine gerosolimitano.[13] Palazzo del signor Venuti.[13] Palazzo signor Nicolò Palmieri.[13]
Opere sparse
1735, Sant'Ignazio di Loyola, dipinto appartenente a ciclo commissionato per la chiesa del Collegio dei Gesuiti, oggi intitolata a Santa Maria del Soccorso, e custodita nella chiesa di San Teodoro di Modica.
1735, Adorazione dei Magi, dipinto appartenente a ciclo commissionato e documentato per la chiesa del Collegio dei Gesuiti, oggi intitolata a Santa Maria del Soccorso di Modica.[6]
XVIII secolo, Sant'Ignazio di Loyola, pala d'altare, opera custodita nella chiesa del Gesù del Collegio dei Gesuiti di Caltagirone.
Disegni
1727, Madonna di Trapani,[15] disegno, riproduzione inserita fra le illustrazioni a stampa delle due edizioni dell'opera teorica di Giovanni Biagio Amico intitolata "L'architetto prattico", Palermo, 1726 - I° Volume [2] e 1750 - II° Volume [3].
XVIII secolo, Disegni, bozzetti, illustrazioni (oggetto di incisioni divulgative a mezzo stampa) documentati nelle raccolte del Museo Pepoli di Trapani.
^abPagina 124, Carolina Miceli, Diego Ciccarelli, "Francescanesimo e cultura negli Iblei: atti del convegno di studio, Ragusa ..." [1], Biblioteca Francescana, Officina di Studi Medievali, Palermo, 2006.
Scuderi Vincenzo, "Pittori trapanesi del Settecento: Giuseppe Felice, Giuseppe La Francesca, Domenico La Bruna", Palermo, Stampatori tipolitografi associati, 1986.
Gaetano Bongiovanni, Indagini sulla pittura trapanese del Settecento, in Miscellanea Pepoli, Ricerche sulla cultura artistica a Trapani e nel suo territorio, a cura di V. Abbate, Trapani 1997, pp. 115–139.
Restauri al Museo Pepoli: dipinti dal Quattrocento al Settecento, a cura di Maria Luisa Famà e Gaetano Bongiovanni, Palermo, 2007.