Il territorio si estende su 1.700 km² ed è suddiviso in 73 parrocchie, raggruppate in 9 vicariati: Monte Real, Marinha Grande, Milagres, Colmeisas, Leiria, Batalha, Porto de Mós, Fátima e Ourém.
Storia
La diocesi di Leiria fu eretta il 22 maggio 1545 con la bollaPro excellenti di papa Paolo III, ricavandone il territorio dalla diocesi di Coimbra e dal priorato esente di Santa Maria di Leiria.[1] Fu nominato come primo vescovo Brás de Barros, ultimo priore di Santa Maria.[2]
Inizialmente fu eretta a cattedrale la chiesa di Nossa Senhora da Pena, chiesa matrice della città episcopale, che tuttavia era troppo piccola per le esigenze di culto; l'odierna cattedrale fu costruita tra il 1550 ed il 1574.
Nel 1585 la diocesi si ampliò incorporando le parrocchie di São Vicente de Aljubarrota, Alvados, Arrimal, Seiça, Fátima, Freixianda, Juncal, Mendiga, Minde, Olival, Ourém, Porto de Mós e Serro Ventoso. Un successivo ampliamento ebbe luogo il 9 ottobre 1614 quando si aggiunsero alla diocesi le parrocchie di Nossa Senhora dos Prazeres de Aljubarrota e di Alpedriz, secondo quanto previsto dalla bolla Decet Romanum Pontificem di papa Paolo V. Questi territori annessi a Leiria furono in entrambi i casi sottratti al patriarcato di Lisbona.
Nel 1640 il vescovo Pedro Barbosa de Eça fu obbligato a fuggire dalla diocesi in seguito alla rivoluzione indipendentista portoghese: trovò riparo in Castiglia, morendo nello stesso anno. Negli anni successivi i vescovi Diogo de Sousa nominato da Giovanni IV e Jerónimo de Mascarenhas nominato da Filippo IV non ottennero il riconoscimento pontificio e la diocesi rimase vacante.
Brás de Barros celebrò il primo sinodo diocesano nel 1549. Altri sinodi furono organizzati da Pedro de Castilho nel 1598, da José Alves Correia da Silva nel 1943, e da Serafim de Sousa Ferreira e Silva nel 1995-2002.
Nel 1672 il vescovo Pedro Vieira da Silva istituì il seminario diocesano.
L'invasione francese del 1807 ebbe tragiche conseguenze sulla vita della diocesi, perché fu accompagnata dalla distruzione della maggior parte degli edifici religiosi (palazzo vescovile, monasteri, chiese) e dal saccheggio delle rendite ecclesiastiche.
Un altro trauma per la diocesi fu la soppressione degli ordini religiosi decretata dal ministro Joaquim António de Aguiar nel 1834. Nello stesso anno fu chiuso il seminario, che fu nuovamente ristabilito nel 1850.
Il 30 settembre 1881 fu soppressa nell'ambito della riorganizzazione territoriale delle diocesi del Portogallo con la bolla Gravissimum Christi di papa Leone XIII: il suo territorio fu spartito tra la diocesi di Coimbra e il patriarcato di Lisbona.
Nei primi lustri del XX secolo si organizzò nella diocesi un movimento restaurazionista, anche come reazione alla politica anticlericale della prima repubblica. Questo movimento fu incoraggiato anche dalle apparizioni di Fatima fra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917. Il 17 gennaio 1918 la diocesi fu ristabilita con la bolla Quo vehementius di papa Benedetto XV. Nel 1921 fu concessa la celebrazione della messa sul luogo delle apparizioni, primo passo dell'erezione del santuario di Fátima, che si svilupperà nel decennio successivo, fino all'approvazione canonica del culto di Nostra Signora di Fatima il 13 ottobre 1930.
Il 25 marzo 1957 la diocesi ha incorporato la parrocchia di Formigais, che dal 1881 era stata assoggettata al patriarcato di Lisbona.