In latino il comparativo e il superlativo hanno grosso modo gli stessi significati e usi dell'italiano. Essi, infatti, indicano rispettivamente: un paragone tra due elementi che presentano la qualità indicata dall'aggettivo; una qualità al massimo grado, a confronto o meno con il resto degli elementi che presentano la qualità indicata dall'aggettivo.
Comparativo di minoranza e di uguaglianza
In latino il comparativo di minoranza e il comparativo di uguaglianza hanno forma analitica o perifrastica, vale a dire si formano mediante più parole, proprio come in italiano. Infatti il comparativo di minoranza si forma con l'avverbio minus e l'aggettivo di grado positivo (minus pulcher, "meno bello"), mentre il comparativo di uguaglianza si forma premettendo gli avverbi sic ("così") o tam ("tanto") all'aggettivo di grado positivo (tam pulcher, "tanto bello").
Comparativo di maggioranza
In latino solitamente il comparativo di maggioranza, a differenza che in italiano, ha forma sintetica, vale a dire utilizza una sola parola: laddove in italiano si dice "più bello", in latino si dice pulchrior.
Infatti si aggiunge il suffisso -ior/-ius (da *-ios con conseguente rotacismo della liquida in posizione intervocalica) al tema dell'aggettivo di grado positivo, ricavabile togliendone l'uscita del genitivo singolare maschile -i per gli aggettivi di prima classe, -is per gli aggettivi di seconda classe.
I comparativi di maggioranza in latino hanno declinazione analoga ai temi in consonante della terza declinazione, vale a dire il cosiddetto primo gruppo, quello degli imparisillabi. Essi dunque hanno:
- –e all'ablativo singolare.
- –em all'accusativo singolare maschile e femminile.
- –um al genitivo plurale.
- –a nei casi retti del neutro plurale.
Declinazione di brevior, più breve
Casi
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Maschile/Femminile singolare
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Neutro singolare
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Nominativo
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brevior
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brevius
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Genitivo
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brevioris
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brevioris
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Dativo
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breviori
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breviori
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Accusativo
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breviorem
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brevius
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Vocativo
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brevior
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brevius
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Ablativo
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breviore
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breviore
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Caso
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Maschile/Femminile plurale
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Neutro plurale
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Nominativo
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breviores
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breviora
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Genitivo
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breviorum
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breviorum
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Dativo
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breviorĭbus
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breviorĭbus
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Accusativo
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breviores
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breviora
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Vocativo
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breviores
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breviora
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Ablativo
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breviorĭbus
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breviorĭbus
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Superlativo
È molto simile al superlativo italiano, esso si costruisce nel seguente modo (esempio con longus/longa/longum): Longissimus/Longissima/Longissimum
-Gli aggettivi con il nominativo maschile in -er formano il comparativo in modo regolare, mentre il superlativo in -errimus, -errima, -errimum:
•pulcher, bello — pulchr-ior — pulch-errimus
•acer, acre — acr-ior — ac-errimus
•asper, aspro — aspr-ior — asp-errimus
- I sei aggettivi della II classe uscenti al nominativo maschile in -ilis formano il superlativo in -illimus, -illima, illimum. Il comparativo è regolare:
•facilis, facile — facil-ior — fac-illimus
•difficilis, difficile — difficil-ior — diffic-illimus
•similis, simile — simil-ior — sim-illimus
Sintassi del comparativo
La comparazione tra due termini in latino è costruita in questo modo:
aggettivo del primo termine al grado comparativo e secondo termine di paragone in ablativo;
Esempio:
- Marco è migliore di Cesare
- Marcus melior est Caesare.
Una forma alternativa è la seguente.
aggettivo al grado comparativo, quam e secondo termine di paragone nel medesimo caso del primo.
Esempio
-Marco è meglio di Cesare
-Marcus melior est quam Caesar.
Il comparativo di minoranza si costruisce nel modo seguente:
minus+ aggettivo al grado positivo+ quam+ secondo termine di paragone nel medesimo caso del primo.
Esempio:
-Quella ragazza è meno bella di sua madre.
- Illa puella minus pulchra est quam sua mater est.
Sintassi del superlativo
Esistono due tipi di superlativo;
relativo e assoluto:
- relativo se la qualità di un determinato soggetto è espressa in relazione ad un determinato gruppo di persone o cose.
Esempio:
-Cicerone è il più illustre tra i romani.
-Cicero illustrissimus est omnium Romanorum.
Invece, nel momento in cui il superlativo riferito a Cicerone, non è valido entro un determinato gruppo, si tratterà di un superlativo assoluto.
Esempio:
Cicero illustrissimus est
Quindi è abbastanza evidente che la sintassi del superlativo in latino, segue pressoché le stesse regole che segue il superlativo in italiano.
Bibliografia
- Vittorio Tantucci, Urbis et orbis lingua, Teoria, Bologna, Poseidonia, 1993 [1946].
- Alfonso Traina e Giorgio Bernardi Perini, Propedeutica al latino universitario, 6ª ed. riveduta e aggiornata a cura di Claudio Marangoni, Bologna, Pàtron, 1998 [1971-72], ISBN 8855524542.
- Alfonso Traina e Tullio Bertotti, Sintassi normativa della lingua latina, Teoria, 1ª edizione in volume unico, Bologna, Pàtron, 1985 [1965-66].
- Fabio Cupaiuolo, Problemi di lingua latina, Napoli, Loffredo, 1991, ISBN 8880964135.
Voci correlate