La classe Hayabusa è costituita da sei unità che hanno una funzione di difesa delle acque territoriali giapponesi dalle incursioni di navi spia. Esse possono operare fra le piccole e numerose isole dell'Oceano Pacifico grazie alle ridotte dimensioni, e sono dotate di grande potenza di fuoco.
Storia
Concepiti per operare nel Mar Mediterraneo i tre aliscafi lanciamissili classe PG-1 (in lingua giapponeseIchigo gata misairu tei), entrati in servizio a partire dal 1993, non si rivelarono adatti ad operare nella particolari condizioni che caratterizzavano i mari che circondavano l'arcipelago giapponese.[2] Dopo l'incidente che, il 23-24 marzo 1999, vide alcuni cacciatorpediniere della JMSDF inseguire e ingaggiare due imbarcazioni nordcoreane sorprese in attività di spionaggio nelle acque territoriali giapponesi al largo della penisola di Noto, prefettura di Ishikawa, fu evidente il bisogno di disporre di navi da combattimento di piccole dimensioni, più potenti della motovedette della Guardia Costiera (Kaijo Hoancho).[1] Venne così deciso di costruire sei veloci motocannoniere lanciamissili, designate Classe Hayabusa, armate con un cannone OTO-Melara Super Rapido da 76/62 mm e 4 contenitori-lanciatori per missili antinave Mitsubishi SSM-1B.[1] Queste unità sono state costruite tra il 2000 e il 2004, e sono entrate in servizio tra il 2002 e il 2004.[3] La costruzione delle prime due fu approvata con l'anno fiscale 1999, e le altre quattro seguirono, a coppie, con gli anni fiscali 2000 e 2001.[4]
Caratteristiche tecniche
Le motocannoniere classe Hayabusa hanno scafo lungo e di forma slanciata, con fondo a forma di V al fine di favorire le elevate velocità e una rapida accelerazione.[3] Le sovrastrutture hanno caratteristiche stealth,[4] con inclinazione e altri accorgimenti che riducono la tracciabilità al radar.[3]
L'apparato propulsivo e costituito da tre turbine a gasIshikawajima-Harima-General Electric LM 500G07 eroganti la potenza complessiva di 16.200 CV, che alimentano tre pump-jet orientabili al fine di conferire alla nave una grande manovrabilità.[3] La velocità massima raggiungibile e pari a 46 nodi.[3]
La dotazione elettronica comprende un radar bidimensionale di scoperta di superficie Japan Radio Company OPS-18-3, con portata di 100 km, un radar di navigazione JRC OPS-20 in banda X, e con portata di 46 km.[3] È presente un apparato optoelettronico di sorveglianza e tracciamento OAX-2 che fornisce immagini diurne e notturne, anche all'infrarosso.[3] Il sistema di controllo del tiro e lo FCS-2-31C impiegato anche a bordo dei cacciatorpediniere. Vi è un apparato di guerra elettronica NORL-9B, una suite ESM (Electronic Support Measures), e due sistemi a tre canne per di lancio di chaff/flares Mk.137 SRBOC.[4] Il sistema tattico Mitsubishi Electric OYQ-8B Tactical Data Processing System[4] dotato di computer UNIVAC AN/UYK-44 che impiega un sistema Data Link 11 che consente i collegamenti con altre unità navali e con i velivoli da pattugliamento antisommergibileLockheed P-3J Orion e Kawasaki P-1.[3] Le comunicazioni satellitari prevedono l'impiego del collegamento Superbird.[3] Il sistema di elaborazione delle informazioni OYQ-8B consente prestazioni C4I (Command, Control, Communication, Intelligence).[5]
Le sei unità della classe Hayabusa costituiscono 3 squadroni di motomissilistiche (designazione giapponese Misarutei tai), ognuno composto da 2 navi.[6] La PG-824 Hayabusa e la PG-828 Umitaka prestano servizio presso il Daini misarutei tai di stanza alla base navale di Maizuru (prefettura di Kyoto), ed operano nel Mare del Giappone.[6]
La PG-825 Wakatana e la PG-827 Kumataka sono assegnate al Daichi misarutei tai di stanza nella base navale di Ominato (prefettura di Aomori), nel nord dell'isola di Honshū, ed operano nello stretto di Tsuruga.[6] La PG-826 Otaka e la PG-829 Shirataka sono in servizio presso il Dai san misairu tai di Sasebo (prefettura di Nagasaki), ed operano nel Mar Cinese Orientale potendo raggiungere anche l'area delle isole Ryukyu.[6]