Chita Rivera è nata a Washington, figlia di Katherine Anderson, impiegata governativa, e Pedro Julio Figueroa del Rivero, clarinettista e sassofonista della banda della marina militare. All’età di sette anni, resta orfana di padre e la madre comincia a lavorare per il Pentagono. A dodici anni la madre la iscrive a una scuola di ballo e a quindici viene notata dai talent scout della School of American Ballet di George Balanchine e si trasferisce a New York.[4]
Carriera
Nel 1951 debutta sulle scene con il tour statunitense del musical Call Me Madam, con la star di Broadway Ethel Merman, e nel 1953 debutta a Broadway con il musical Can-Can di Cole Porter. Nel 1955 è di nuovo a Broadway con Seventh Heaven, nel 1956 recita in Mr. Wonderful e nel 1957 è la sostituta di Eartha Kitt per il ruolo di Mehitabel in Shinbone Alley. Nel 1957 ottiene il suo primo grande successo quando interpreta Anita nella prima produzione di Broadway del musical di Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e Arthur LaurentsWest Side Story, un ruolo che riprende al His Majesty's Theatre di Londra nel 1958. Nel 1960 viene candidata al Drama Desk Award alla miglior attrice non protagonista in un musical per la sua performance a Broadway nel musical Bye Bye Birdie, mentre l’anno successivo recita nuovamente nella stessa opera a Londra.
Inaugura gli anni ottanta con un ritorno a Broadway nel musical Bring Back Birdie, a cui segue il classico di Cole Porter Anything Goes a St. Louis nel 1983 e il flop Merlin a Broadway nel 1983. Nonostante il fiasco, la performance della Rivera è apprezzata e per Merlin riceve la sua terza candidatura al Tony Award. Nel 1984 vince il Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical per The Rink di John Kander e Fred Ebb, con Liza Minnelli. Nel 1985 torna a recitare in Chicago, questa volta nel ruolo di Roxie (il ruolo interpretato da Gwen Verdon a Broadway) all’Harrah’s Marina. Nel 1985 recita nella rivista di Broadway Jerry’s Girls, che celebra il lavoro del compositore Jerry Herman, insieme a Dorothy Loudon e Leslie Uggams; per la sua performance è nuovamente candidata al Tony Award. Nel 1986, mentre recita in Jerry’s Girls, è vittima di un incidente stradale e si rompe la gamba sinistra in dodici punti; due anni dopo torna sulle scene con un tour internazionale di Can Can.[5]
Nel 1990 interpreta Dolly Levi nel musical Hello, Dolly!, in scena a Londra in versione concertistica con John Barrowman, e nel 1992 interpreta Aurora nella produzione di Toronto e Londra di Kiss of the Spider Woman. La sua interpretazione è un trionfo e le fa vincere il secondo Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical quando il musical apre a Broadway nel 1993; accanto a lei sul palco anche Brent Carver e Anthony Crivello, premiati anche loro con il Tony Award per le rispettive interpretazioni. L'anno successivo si unisce al cast della produzione itinerante di Kiss of the Spider Woman, in scena nelle maggiori città statunitensi. Nel 1999 torna a recitare in Chicago, nel ruolo di Roxie, nel tour statunitense e canadese del musical con Ute Lemper e Ben Vereen, mentre nel 2000 ricopre il ruolo nella produzione londinese del musical. Sempre nel 2000 veste ancora i panni della protagonista di Anything Goes, in scena alla Paper Mill Playhouse nel New Jersey.
Nel 2003 torna a Broadway dopo dieci anni di assenza per recitare in un acclamato revival del musical Nine con Antonio Banderas, Jane Krakowski, Laura Benanti e Mary Beth Peil e viene candidata al Tony Award alla miglior attrice non protagonista in un musical (premio vinto dalla Krakowski, sua collega in Nine). Nel 2005 è protagonista di uno spettacolo autobiografico in scena a Broadway con il titolo di Chita Rivera: The Dancer’s Life; per la sua interpretazione nel ruolo di sé stessa è candidata al Tony Award, caso unico nella storia del premio. Nel 2012 è nuovamente a Broadway con The Mystery of Edwin Drood e nel 2015 ritorna a Broadway con The Visit, un musical in cui aveva già recitato a Chicago (2001), Arizona (2008), New York (2011) e Williamstown (2014). Per la sua performance viene candidata al decimo Tony Award e vince il prestigioso Drama League Award.[6] Nel novembre 2016 debutta nella prestigiosa Carnegie Hall in un acclamato concerto che registra il tutto esaurito.[7] Nel 2019 torna sulle scene londinesi per la prima volta in oltre venticinque anni per due concerti a Cadogan Hall.
Morte
È morta nel 2024 all'età di 91 anni [8]; in onore della ballerina le luci dei teatri di Broadway sono state spente per un minuto.[9]
Vita privata
È stata sposata dal 1957 al 1966 con il ballerino Tony Mordente da cui ha avuto una figlia, Lisa. Il matrimonio è terminato con un divorzio.