La chiesa di Sant'Elena fu costruita dal 1936 al 1940 su progetto dell'architetto Michele Marelli e dell'ingegnere Ernesto Saliva,[1][2] in correlazione al distacco del quartiere dalla parrocchia di Trenno a cui era sempre appartenuto.
All'inaugurazione dell'edificio, il 17 giugno 1939, intervennero la regina Elena e il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster. La chiesa fu consacrata una settimana dopo.[3][4][5]
Fu eretta in parrocchia con un decreto del 15 ottobre 1942 dell'arcivescovo cardinale Schuster, ricavandone il territorio dalla parrocchia di Trenno.[6]
Caratteristiche
La chiesa, posta a nord del nucleo storico di Quarto Cagnino, è disegnata in stile tradizionale, con un paramento murario in mattoni a vista.
La costruzione si basa su un modulo quadrato di 12 m di lato: ne risultano una larghezza e un'altezza di 24 m e una lunghezza di 60 m.[1]
La facciata è un perfetto quadrato, ripartito in tre sezioni: quella centrale, leggermente aggettante, è di larghezza doppia rispetto alle laterali ed è sovrastata da un timpano. L'ingresso è scandito da un profondo e alto fornice in posizione centrale. Nella fascia superiore si aprono tre polifore ad arco acuto, che nascondono le celle campanarie.[4]
L'interno presenta tre campate voltate a crociera, separate da pareti in cemento armato forate da sei fornici ciascuna, che sostengono le volte. L'illuminazione proviene da finestre laterali, nella parte superiore, in corrispondenza di ciascuna campata. L'abside semicircolare è illuminata da una serie di feritoie.[4]
Il pavimento è in marmo di Verona e di Chiampo. L'altare maggiore è in pietra di Angera.[5]
Il progetto originario prevedeva un campanile come corpo di fabbrica separato, che non venne mai realizzato.[7]
^ Maurizio Boriani, Corinna Morandi e Augusto Rossari, Milano contemporanea. Itinerari di architettura e di urbanistica, Maggioli, 2007, p. 267, ISBN978-88387-4147-0.