Il luogo di culto originario fu edificato in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1230, quando la Capelle de Vilola, dipendente dalla pieve di Corniglio, fu nominata nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma.[1]
L'edificio fu citato nuovamente nel 1299, mentre nel 1354 fu menzionata per la prima volta l'intitolazione del piccolo tempio a san Mariano martire.[1]
Nel 1564 la chiesa fu eretta a sede parrocchiale autonoma.[1]
Nel 1579 l'antico edificio fu giudicato in pessime condizioni da Giovanni Battista Castelli nel corso della sua visita apostolica;[1] ne fu deciso quindi l'abbandono e la sostituzione con un nuovo tempio, costruito nel 1594 leggermente più a monte del precedente.[2]
Nel 1882 furono avviati i lavori di edificazione del campanile, che, dopo un'interruzione dovuta a modifiche progettuali in corso d'opera, fu completato nel 1894.[2][1]
Nel 1915 la chiesa fu ristrutturata in stile neobizantino, modificando la facciata con l'aggiunta del rosone e delle decorazioni; negli stessi anni gli interventi interessarono anche gli interni, che furono ornati in forme analoghe.[3][1]
Descrizione
La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[3]
La simmetrica facciata a capanna, intonacata come gran parte dell'edificio, è caratterizzata dalla presenza del portale d'ingresso centrale, sormontato da una lunetta e delimitato da una cornice strombata ad arco a tutto sesto; più in alto, su un architrave cuspidato si apre un rosone con raggiera, circoscritto da una cornice modanata e strombata, a sua volta racchiusa da un'ampia arcata a tutto sesto retta da due colonnine binate per parte; alle estremità del prospetto si elevano due lesene angolari, mentre in sommità corre lungo gli spioventi del tetto un cornicione modanato e dentellato.[3]
Dai fianchi aggettano i volumi delle cappelle; sulla sinistra si eleva su un alto e profondo basamento il campanile in pietra, con cella campanaria affacciata sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto; a coronamento, sopra al cornicione è posta una ringhiera metallica.[3]
All'interno la navata, coperta da una volta a botte lunettata, è scandita in tre campate da una serie di lesene, ornate in sommità con colonnine binate a sostegno dei capitelli dorici; le prime due campate sono illuminate lateralmente da oculi circolari aperti in sommità, mentre in corrispondenza della terza campata si affacciano sull'aula, attraverso ampie arcate a tutto sesto, le due cappelle.[3]
Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale, retto da paraste doriche; l'ambiente, coronato da una volta a vela, ospita nel mezzo l'altare maggiore marmoreo a mensa, aggiunto intorno al 1970; sul fondo l'abside a pianta poligonale, coperta dal catino a spicchi, è illuminata in sommità da due oculi.[3]