Sorge su un poggio poco fuori dall'abitato sassellese ed è di origini antichissime. A fianco di essa sorge l'oratorio dei Disciplinanti.
Storia
La chiesa era originariamente, e fino al XVII secolo, unica parrocchia di un vasto territorio da cui furono smembrate le parrocchie di Tiglieto (1634), Urbe (1683), Piampaludo (1841), Palo (1577) e Sassello (1723).
Pare che una prima chiesa, più piccola e in stile romanico[1], fosse stata costruita intorno al 1100 e in principio dedicata a santa Margherita. Si hanno notizie di ingrandimenti dell'edificio nel 1218 e nel 1365.
Tra il 1878 e il 1888[1] si adoperarono diversi lavori di ristrutturazione alla facciata e alla decorazione del catino del Sancta Sanctorum e della volta del coro con le pitture dell'Ascensione di Gesù al cielo e la Predicazione del Battista nel deserto, opere eseguite dal pittore Tommaso Ivaldi detto "il muto"[1]; altri lavori furono eseguiti alle pareti e alla volta da Gerolamo Navone e da Carlo Orgero, quest'ultimo di Sampierdarena e allievo di Nicolò Barabino[1]. Fra il 1891 e il 1896[1] verranno realizzate le dorature degli interni da Gio Battista Rebagliati e Domenico Rebagliati, suo figlio.
Descrizione
La struttura attuale è in larga parte frutto di interventi del XVIII secolo[1] (abbassamento del pavimento nel 1770[1] e rifacimento delle cappelle laterali nel 1783[1]), è divisa in tre navate, ha una lunghezza di 40 m e una larghezza di 20. Il campanile è alto 25 m e dotato di un concerto di 4 campane. Il tetto è in piastrelle di terracotta tipiche di Sassello.
La chiesa conserva diverse opere pittoriche e scultoree[1]: la tela della Vergine di Guastavino della seconda metà del Seicento; la Natività di san Giovanni, la Decollazione del Battista e San Luigi del pittore locale Domenico Torrielli; il gruppo ligneo raffigurante il Battesimo di Gesù di Anton Maria Maragliano.