La frazione triplica la propria popolazione nel periodo estivo, quando i proprietari di seconde case o i turisti si recano sul pianoro nei periodi di vacanza.[1]
Geografia fisica
Territorio
Più che di un unico centro abitato si tratta di un insieme di piccoli nuclei, formati ciascuno da poche case e disposti sui bordi esterni di un altopiano lievemente concavo (altitudine 850–880 ms.l.m.), il nucleo abitato principale si trova sul margine nord-orientale del pianoro ed è costituito da alcune abitazioni e dalla chiesa parrocchiale di San Donato. Il nome Ciampanû, in dialetto alto-orbasco (dialetto ligure parlato nell'Ovadese e in alta Val d'Orba), ha il significato di "piano paludoso" e indica che l'altopiano era un tempo occupato da una palude; ancora oggi, nonostante l'acquitrino sia stato in gran parte drenato nel corso degli ultimi due secoli, la parte più depressa della conca ospita lembi di bosco igrofilo a ontano nero, ontano bianco e pioppo tremulo e stagni temporanei, in cui vegeta un'interessante flora palustre, con specie poco comuni in Liguria come Gratiola officinalis, Ranunculus flammula, Orchis laxiflora e Dactylorhiza incarnata.
Piampaludo come altre località del versante padano della Liguria è contraddistinta da un clima sub-oceanico, umido, caratterizzato da inverni piuttosto rigidi, mentre le estati, pur essendo calde, sono comunque condizionate dall'altitudine che è prossima ai 900 m s.l.m. Le temperature medie giornaliere, che si registrano a Piampaludo nel corso dell'anno, sono comprese tra i +0,3 °C di gennaio e i +17,9 °C di luglio, mentre le precipitazioni annue raggiungono i 1725 mm e sono distribuite prevalentemente in autunno (soprattutto in ottobre e novembre) e in primavera, molto frequenti e spesso copiose risultano le nevicate invernali, che possono portare ad accumuli notevoli (la nevosità annua si approssima ai 280 cm), piuttosto comuni sono anche i temporali pomeridiani estivi. Soprattutto durante la primavera e dalla tarda estate all'autunno il clima di Piampaludo è spesso caratterizzato da forti venti meridionali (di scirocco o di libeccio) in caduta dal crinale principale dell'Appennino, questi venti investono un po' tutto l'entroterra padano della Liguria, prendendo il nome di "marin"; a Piampaludo, stante la vicinanza del Monte Beigua e del crinale appenninico, all'origine di un fenomeno di compressione adiabatica, il "marin" può raggiungere velocità costanti attorno ai 25-30 nodi e velocità di raffica di oltre 45 nodi. Stante la buona nevosità invernale, nella vicina località di Alberola erano attivi fino all'inizio degli anni 2000, impianti sciistici che ora non sono più in funzione a causa dell'elevato costo di esercizio e dell'incostante durata del manto nevoso che ha caratterizzato gli inverni a partire dalla fine degli anni ottanta del XX secolo.
Un caratteristico "mare di nubi" (esteso banco di stratocumuli da inversione termica) dalla vetta del Beigua.
Chiesa di San Donato, XVII sec. (loc. Chiesa), possiede un vano chiesa di 20 m di lunghezza, 8 m di larghezza e 9 m di altezza e una sacrestia di 4 m x 5 m. Nel mese di agosto, il giorno del santo patrono una processione parte dalla chiesa parrocchiale e attraversa il paese facendo tappa in prossimità delle altre cappellette presenti nelle varie borgate.
Si tratta di una zona umida situata a 987 m s.l.m. in una valletta (una piccola depressione di origine probabilmente tettonica), collocata sul versante nord-orientale del Beigua. Nel Laione si trovano specie vegetali assai interessanti, tra cui la drosera o rosolida (Drosera rotundifolia), piccola pianta insettivora dalle foglie coperte di peli vischiosi, la Viola palustris, la Crepis paludosa, l'Eleocharis uniglumis, la Rhynchospora alba, la Carex caespitosa e il Potamogeton polygonifolius.
Queste incisioni testimoniano la presenza dell'uomo in quest'area già in tempi antichi e dimostrano che il Monte Beigua fu una montagna sacra in periodo preromano. Allo stato attuale è pressoché impossibile datare con precisione le figure, che sono costituite perlopiù da coppelle, da intagli a "lisciatoio" e da una vasta gamma di cruciformi (alcuni di tipo nettamente cristiano, altri riconducibili a figure antropomorfe stilizzate), è comunque ipotizzabile che, a una serie di gruppi di figure più antiche (risalenti forse al tardo Neolitico o all'Età del bronzo) siano stati affiancati e sovrapposti altri gruppi di incisioni, via via nel corso dei secoli, fino all'epoca contemporanea, è anche presumibile che, negli ultimi secoli, i viandanti e i contadini della zona abbiano ricalcato le figure più antiche ed erose per renderle chiaramente visibili o anche per modificarle "cristianizzandole" (come avvenuto in quasi tutti i principali complessi di incisioni rupestri dell'Europa occidentale e delle Alpi).
Tiglio secolare monumentale (loc. Miculla)
Si calcola che quest'albero, che si trova accanto ai ruderi di un'antica abitazione del luogo, abbia all'incirca 200 anni e ha una circonferenza di 4.05m.
Laghetti del Cornello, sono una serie di laghetti e marmitte, scavati dalle acque nell'alveo roccioso del Rio Ferretto, poco a monte delle case "Cornello".
Il tiglio monumentale in località Miculla in primavera.....
A Piampaludo durante il periodo estivo si possono praticare numerose attività, infatti il paese è dotato di impianti sportivi gestiti dalla Polisportiva Piampaludo. Sono presenti un campo da calcio in erba a 7 giocatori (nel quale ad agosto si svolge il Memorial Franco Siri), un altro campo da calcio in cemento che ha anche la funzione di campo da basket (nel quale ha luogo ogni anno la festa patronale), un campo da bocce e un campo da pallavolo con relativi spogliatoi e docce. A pochi metri di distanza inoltre si trovano il parco giochi e l'area pic-nic. Infine altre attività quali il calcio balilla e il ping pong sono fruibili al coperto in una struttura adiacente. La Polisportiva poi organizza numerose altre attività per tutti: dai tornei di ogni genere (carte, calcio balilla, ping pong ecc.) ai giochi per bambini (chronobike, caccia al tesoro, gare ecc.) a manifestazioni che riuniscono il paese (gara di torte e di funghi, castagnata, processione e frittelle ecc.).
Oltre alle attività sportive propriamente intese, il territorio della frazione si presta ai percorsi escursionistici, e le passeggiate naturalistiche tra i sentieri e per i boschi o sulla poco distante Alta Via dei Monti Liguri. Il trekking, la mountain bike e il birdwatching sono altre attività svolte nel territorio.
Economia
Data la conformazione montana del territorio sono sviluppati l'allevamento del bestiame e il settore del legname. Inoltre, soprattutto durante la bella stagione il turismo ha un ruolo molto importante.
Rutilo - In territorio di questa frazione nel parco naturale regionale del Beigua è stato individuato un ricco giacimento di rutilo, che è un minerale di biossido di titanio, che si trova inglobato in una roccia metamorfica, l'eclogite, da cui dovrebbe essere separato, ma attualmente non può essere estratto per un provvedimento della magistratura del 2022 quindi la compagnia mineraria ha fatto ricorso nel 2024.[2][3]
Cerisole, da qui si raggiungono i laghetti del Cornello
Chiesa, una delle borgate principali
Ciampiaté
Costa
Dano, la zona situata a minore altitudine, ospita una chiesa e un antico mulino, inoltre in questa zona sono molto diffuse le scandole in legno, tipica copertura dei tetti in epoche passate
Garbarin
Manzin, una delle zone centrali con le attività del paese
Miculla, ospita il tiglio monumentale
Miera
Monte Scioro, una delle zone più elevate del paese da cui si gode di una bellissima vista
Piana
Piciaré
Rossina, una delle borgate principali
Rostiolo, ospita un'importante Base Scout, è raggiungibile anche da Vara Inferiore fraz. di Urbe a piedi tramite un ponticello sospeso sull'Orba (torrente)
Stanga, una delle zone centrali con le attività del paese
Dall'uscita di Varazze si prosegue a destra per l'abitato della cittadina, giunti in centro si imbocca la strada che costeggia il torrente Teiro fino a raggiungere la frazione Pero, da qui si svolta a destra per la frazione Alpicella e si prosegue fino sulla vetta del Monte Beigua per poi cominciare a scendere, sull'altro versante, fino a Piampaludo.