La chiesa della Conversione di San Paolo è la parrocchiale di Flero, in provincia e diocesi di Brescia[1][2]; fa parte della zona pastorale di Bagnolo Mella.
Storia
L'originaria chiesa flerese, menzionata per la prima volta nel 1186 e nota con il titolo di San Paolo, sorse probabilmente nel Basso Medioevo[1]; divenne parrocchiale nel Quattrocento e il giuspatronato apparteneva al capitolo della cattedrale di Brescia[3] e in quel medesimo secolo fu eretto il campanile[1]. Nel 1566 il vescovo Domenico Bollani visitò la chiesa e 1591 venne registrato il nuovo titolo della Conversione di San Paolo[1].
Nel 1721 fu costruita la nuova parrocchiale, probabilmente su disegno di Antonio Corbellini, e nello stesso anno venne sopraelevato il campanile[1]; nel 1905 vennero eseguite le decorazioni dall'artista Eliodoro Coccoli e il 12 maggio 1918 fu impartita la consacrazione dal vescovo Giacinto Gaggia[1].
L'edificio venne restaurato nel 2003 e consolidato nel 2007[1]; nel 2010 fu poi costruito il nuovo altare postconciliare rivolto verso l'assemblea[1].
Descrizione
Facciata
La facciata della chiesa, che è a capanna, è spartita da una cornice marcapiano in due registri; quello inferiore, ai lati del quale si sviluppano due corpi più arretrati, presenta il portale d'ingresso, mentre quello superiore, coronato dal timpano di forma triangolare, è caratterizzato da una bifora[1].
Interno
L'interno dell'edificio è costituito da tre navate, abbellite da pitture murali e da stucchi; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, dotato di cantorie, a pianta quadrangolare e chiuso dall'abside ad andamento piano[1].
Opere di pregio qui conservate sono la pala dell'altre maggiore raffigurante San Paolo caduto da cavallo, eseguita da Grazio Cossali[3], le rappresentazioni dei Quindici Misteri del Rosario, realizzate da Pietro Righi[3], il quadro con soggetto Santa Margherita da Cortona, dipinto da Paolo Rossini[3], la Via Crucis, anch'essa del Rossini, le due tele ritraenti Sant'Antonio di Padova e San Firmo, dipinte da Ippolito Filippi[3], e l'organo, costruito nel XIX secolo e modificato all'inizio del Novecento[4].
Note
Voci correlate
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