Dopo il suo ritorno in Inghilterra è stato attivamente occupato al realizzazione del nuovo ministero Tory. Conquistò rapidamente il favore di Giorgio I, e nel settembre 1714, il nuovo re lo nominò Segretario di Stato per il Dipartimento del Nord. La sua politica e dei suoi colleghi, dopo aver schiacciato il movimento giacobita del 1715, sia in patria che all'estero, fu una politica di pace. Interferì nella guerra tra la Svezia e la Danimarca al fianco della Francia e dell'imperatore.
Nonostante questi successi, l'influenza dei Whig fu gradualmente minata dagli intrighi di Charles Spencer, III conte di Sunderland e dal malcontento dei favoriti del re. Nel dicembre 1716 venne nominato Lord Luogotenente d'Irlanda, carica che mantenne fino al mese di aprile.
All'inizio del 1720 ci fu una riconciliazione parziale tra Stanhope e Townshend, rimanendo al potere per tutto il regno di Giorgio I.
Dopo una discussione con Walpole si allontanò dalla vita politica e decise di occuparsi delle sue proprietà terriere, maggiormente composte di brughiere e paludi. Il suo più grande contributo fu l'elaborazione di una migliore rotazione delle colture, cioè la messa a dimora di colture di rape, orzo, trifoglio e grano negli anni successivi, in modo che non vi fossero più campi incolti, come in passato. È così riuscito a trasformare ettari di brughiera in ricchi campi di grano e convertire le paludi in produttive terre di mais.