Convinto assieme ad altri tecnici della casa parigina, dall'imprenditore italiano Carlo Rossi a venire a Torino per lavorare nella sua manifattura, la Carlo Rossi & C., di questa ne divenne il direttore artistico nel 1907. Il suo passaggio alla Carlo Rossi & C. (la futura Itala Film), scatenò la dura reazione da parte di Pathè che lo accusò di importare in Italia dei "segreti di fabbricazione"[1] e questo fatto gli costò l'arresto e 10 mesi di prigione[2].
Dopo aver scontato la pena andò a lavorare nei Paesi Bassi, e poi ritornò in Italia dove alla fine degli anni dieci aprì un'attività per la fabbricazione e vendita di apparecchi e strumenti per la cinematografia, da lui stesso inventati e brevettati. Di sua invenzione la macchina per tagliare pellicole cinematografiche di 35 mm longitudinalmente in due parti, il cui brevetto gli venne rilasciato nel 1927.
AA.VV. - Filmlexicon degli autori e delle opere - Roma, Bianco e Nero, ed. varie.
J. Gili, A. Tassone - Parigi-Roma: 50 anni di coproduzioni italo-francesi (1945-1995) - Milano, Il castoro, 1995, ISBN 8880330594.
L. Le Forestier - Aux sources de l'industrie du cinéma: le modèle Pathé, 1905-1908 - Parigi, L'Harmattan, 2006, ISBN 2296022693.
M. Marié, L. Le Forestier - La firme Pathé frères, 1896-1914 - Parigi, Association française de recherche sur l'histoire du cinéma, 2004, ISBN 2913758827.