La cappella dell'Annunziata, talvolta anche chiamato oratorio dell'Annunziata, è una cappella ubicata a Cori.
Storia
La cappella fu costruita nel 1411 per volere del cardinale Pedro Fernández de Frías[1], poco distante da porta Romana, fuori le mura, lungo la strada che congiungeva Cori con la pedemontana, la quale permetteva di raggiungere Roma e Velletri a seguito dell'impaludamento dell'Appia[2]; la cappella apparteneva alla vicina chiesa di San Silvestro, dedicata successivamente al Santissimo Crocifisso, a sua volta facente parte di un complesso agostiniano[3]. Alla morte del cardinale nel 1420 i lavori non erano ancora conclusi, soprattutto nelle decorazioni: questi furono portati avanti da altri due cardinali, Alfonso Carrillo de Albornoz e Juan Cervantes de Llora, con l'aiuto del nobile Juan de Tovar, come testimoniato negli affreschi dei lori stemmi e da quello della corona di Castiglia, luogo originario della loro provenienza[1]. Ai lavori si affiancò anche il Comune di Cori, che provvide alla realizzazione dell'affresco della controfacciata nel 1430. La cappella divenne quindi il luogo dove sostavano i magistrati provenienti da Roma per giurare fedeltà agli statuti locali prima di essere ammessi dentro le mura[3].
Descrizione
Alla cappella si accede tramite una scalinata; la facciata è caratterizzata dallo stemma dell'antico Comune di Cori che partecipò alla realizzazione dei lavori, privo della colorazione delle tessere, persa nel tempo, in stile cosmatesco, e da una mensola in calcare posta sopra l'ingresso, forse utilizzata come portalampada, sul quale è scolpito un rametto di ulivo, probabile riferimento alla patrona della città, santa Oliva[2].
La cappella ha una lunghezza di 8 metri per una larghezza di 4, le murature sono realizzate in calcare e tufo e internamente si presenta a navata unica con volte a botte[2]; l'ambiente è illuminato tramite due monofore. Il ciclo di affreschi, che ricopre interamente la cappella, è in stile tardo gotico e risente degli influssi di quelli della scuola romana dell'epoca: questi sono organizzati in scomparti separati tramite colonnine e hanno come tema episodi dell'Antico e Nuovo Testamento, santi e apostoli[2]. In particolare, nell'affresco dell'Annunciazione si legge una frase voluta dal committente Pedro Fernàndez de Frìas:
(
LA)
«De Spagna fuit qui me legerit dicat unu pater nr p aia mea»
(
IT)
«Fu spagnolo. Chi mi leggerà dica un Padre Nostro per l'anima mia[3]»
Sulla controfacciata è dipinto il Giudizio Universale realizzato da Pietro Coleberti, mentre le figure degli Apostoli sono attribuite a un collaboratore di Masolino da Panicale[1].
Note