Era uno spartano originario di Amicle[2] ed era un giovane di grande bellezza che fu desiderato da Teonoe, donna a cui non ricambiò l'interesse[1].
Fu il timoniere della nave di Menelao ed un giorno, dopo essere sbarcato in Egitto, fu morso da un serpente e morì[3].
Menelao ed Elena portarono il suo cadavere in un posto che fu chiamato Canopo in suo onore[4] e lì fu sepolto[5]. Elena pianse per la sua morte e dalle sue lacrime nacque una pianta chiamata Elecampane.
I vasi canopi erano usati nell'Antico Egitto per conservare le viscere estratte dal cadavere durante la mummificazione e rappresentavano una caratteristica costante funebre egizia.
Il termine "canopo" deriva dal greco ed indica, per la forma, il tributo pagato dai Greci al dio Canopo[10], divinità a forma di giara con testa umana[11] ma che non aveva alcuna relazione con i visceri mummificati degli Egizi[12].
Un'altra teoria indica invece l'origine del termine nel culto di Osiride, rappresentato con forma di vaso, praticato dagli abitanti di Canopo[13].