Il comune di Bonorva è situato nella regione storica del Logudoro e nella sub-regione del Meilogu, a circa 156 km a nord di Cagliari e a circa 47 km a sud-est di Sassari. Nel suo territorio si trova l'altopiano di Campeda.
Il territorio bonorvese presenta un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche accentuate, che vanno dai 314 m s.l.m ai 791 m s.l.m.
Il centro abitato si trova lungo un pendio ripido a 509 m s.l.m., che ha alle sue spalle l'Altopiano di Campeda e ai suoi piedi la fertile piana di Santa Lucia.
Il poleonimo deriva dal latinoBonus orbis e significa "buona terra" oppure dalla radice latina Urbs, urbis, perciò significherebbe "città buona". O anche Bono Orbas che significa "buone case".
Nel medioevo appartenne al giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Costaval, della quale era capoluogo Rebeccu, attuale frazione di Bonorva. Nel territorio sorgeva anche un'altra villa, Terchiddo, che fu completamente abbandonata nel 1665. Nel 1259 venne acquisita dai Malaspina, che regnarono dopo la fine del giudicato. Nel 1347 fu teatro di un combattimento tra i Doria e gli aragonesi capeggiati da Guglielmo di Cervellon (battaglia di Aidu de Turdu); nonostante la sconfitta gli aragonesi si impadronirono del territorio successivamente. Sotto gli spagnoli il territorio venne nominato contea nel 1630, assegnata ai Ledà - Carillo. La contea venne poi incorporata nel marchesato di Villarios, formato da Bonorva, Rebeccu e Semestene. Con l'abolizione del sistema fudale il paese venne riscattato nel 1839 agli Amat, che successero ai Ledà-Carrillo e che furono gli ultimi feudatari.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Bonorva sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 aprile 1967.[3]
«Stemma inquartato: nel primo d'azzurro, al fascio di spighe d'oro; nel secondo e terzo di verde pieno; nel quarto d'azzurro, al bove passante d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nel 1871 arrivò ad essere l'11º comune della Sardegna per popolazione.
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2016 la popolazione straniera residente era di 41 persone pari al 1,2% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con 23 residenti pari al 56,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio. Le altre nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Famoso in tutto il Logudoro il suo carnevale, considerato uno dei più belli della Sardegna per i suoi carri allegorici costruiti dai ragazzi bonorvesi e per il numero di mascherate che circolano per il paese nei giorni del carnevale. Altro evento legato al carnevale bonorvese sono le pariglie che si svolgono nel fine settimana dopo Martedì grasso,dove i migliori cavalieri di Bonorva si esibiscono in acrobazie a dorso di un cavallo.
Ad agosto nel sabato che precede Ferragosto si svolge la sagra del zichi che richiama migliaia di persone da tutta la Sardegna.
Il 6 di settembre si svolge la festa patronale organizzata dai cinquantenni, della durata di tre giorni, in occasione della quale negli anni 2010 si sono esibiti cantanti di fama nazionale ed internazionale come Edoardo Bennato, Baby K con Clementino (rapper), Caparezza, Loredana Bertè ed infine nel 2018 i Nomadi.
Altre feste sono la festa campestre di Santa Lucia il 1 maggio che si svolge nell'omonima piana, la festa di Santa Vittoria, la festa di san Giovanni Battista il 24 giugno, la celebrazione di san Simeone il secondo fine settimana di luglio, la festa della Madonna degli Angeli il 31 luglio ed infine la festa di Santa Barbara il primo sabato di ottobre.
Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per l'arte della tessitura, finalizzata alla produzione di tappeti e di arazzi, realizzati con telai orizzontali e caratterizzati da colori e da disegni ispirati sia dai modelli antichi sia dalle tendenze ed esigenze più moderne.[5]
Nella zona industriale sono presenti varie aziende operanti nel settore della produzione e lavorazione della plastica, nel settore dell'allumino e nel settore della produzione di materassi, nonché nella produzione del pane tipico locale, il Zichi.
Agricoltura
In passato l'economia era basata sull'agricoltura,in particolar modo sulla produzione del Triticum nella fertile piana di Santa Lucia, a tal punto da venir denominata il granaio della Sardegna.
Sviluppati sono l'agricoltura e l'allevamento ovino, bovino e suino.
Il collegamento del paese con il territorio circostante è garantito principalmente dalla SP 43, che permette inoltre di raggiungere il vicino tracciato della SS 131 distante 1 km.
La locale squadra di calcio, A.S.D. Polisportiva Bonorva, è stata fondata nel 1960: i suoi colori sociali sono il bianco-rosso e vanta come massima categoria raggiunta otto stagioni (la prima in Prima Categoria 1962/1963, l'ultima in Promozione 1970/1971) nel massimo livello regionale (di cui tre a girone unico). Nella stagione 2017-2018 partecipa al campionato di Promozione girone B.
Pallavolo
È presente anche una squadra di pallavolo maschile: la Virtus Bonorva, avente come colori sociali il blu e il verde.
Note
^Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2024.
Giovanni Deriu - Salvatore Chessa, L'assetto territoriale dell'odierno Meilogu dal Basso Medioevo ai nostri giorni con particolare riferimento alle curatorie di Meilogu e Costa de Addes, in Meilogu, tomo I, Cargeghe, Documenta, 2011; Meilogu, tomo II, Cargeghe, Documenta, 2014.
Giovanni Deriu, schede "Cunzadu" e "Fraigas", in G. Deriu - S. Chessa, Semestene ed il suo territorio dal Basso Medioevo agli inizi dell'Epoca Contemporanea, Sassari, Edes, 2003.
Giovanni Deriu, L'insediamento umano medioevale nella curatoria di "Costa de Addes" (Comuni di Bonorva e Semestene), Sassari, Magnum, 2000; Cagliari, Logus Mondi Interattivi, 2012.
Salvatore Mura, Bonorva, Ozieri, Il Torchietto, 1999.
Giovanni Deriu, schede "Bonorva" e "Rebeccu", in Studio sui centri storici medioevali del Meilogu, Bonorva, Comunità Montana N. 5, 1991.
Giovanni Deriu, Costa de Addes. Insediamentu medievale e paristòria de su re de Rebeccu, in LogoSardigna, Santu Gaine 2008, N. 2, pp. 17–18.
Comitato Maria Bambina, Bonorva: il cammino della memoria, 2005
Francesco Floris (a cura di), La grande enciclopedia della Sardegna: eventi storici, politici e culturali, artistici, letterari, sportivi, religiosi, soldati e attori, gastronomia, costumi e bellezze naturali dalle culture prenuragiche fino ai grandi avvenimenti del nostro secolo, Roma - Cagliari, Newton & Compton - Edizioni della Torre, 2002, ISBN9788882897482, OCLC879899382.