L'altopiano di Campeda si estende nella Sardegna nord-occidentale su una superficie di 11.058 ha. Il territorio, suddiviso tra i comuni di Macomer, Bortigali, Sindia, Bonorva, Semestene e Pozzomaggiore, si trova ad un'altitudine compresa tra 425 ed 845 metri[1].
È attraversata dall'omonimo rio, che confluisce nel fiume Temo, in località Pòddighe.
Descrizione
Territorio
Il territorio, dal punto di vista geologico, è il risultato di una serie di colate laviche di natura basaltica verificatesi tra il Pliocene ed il Pleistocene. Si presenta prevalentemente pianeggiante o, al più, lievemente ondulato. È attraversato da piccoli corsi d'acqua a carattere temporaneo, alimentati dalle precipitazioni. Gli avvallamenti nel terreno sono colmati dalle acque meteoriche che formano dei piccoli bacini di ristagno. Il paesaggio assume a tratti un aspetto steppico e da importanti formazioni boschive, che si è conservato anche per via dell'attività agricola e zootecnica[2][3].
La pianura rappresenta uno degli habitat di riproduzione della gallina prataiola (Tetrax tetrax) e, per questo motivo, è stata inserita tra le aree della Sardegna comprese nel progetto Life Gallina Prataiola[3][6].
Storia
Nell'area sono presenti numerosi siti archeologici; oltre a diversi nuraghi, vi si trovano alcuni recinti megalitici, dai quali sono stati asportati 8 betili in basalto attualmente conservati presso il museo archeologico di Bonorva. Storicamente il pianoro ha sempre rappresentato il confine fra il Capo di sopra ed il Capo di sotto e, conseguentemente, fra le province interessate (Sassari e Nuoro).
Anticamente, l'altopiano, era ricoperto da una fitta coltre boschiva, con alberi ad alto fusto, che fu devastata, a partire dall'unità d'Italia, al fine di ricavare traversine ferroviarie destinate in tutta Italia.
A breve distanza dalla pianura si trova la vallata di "Badde Salighes" (valle dei salici, in sardo), presso la quale è stata edificata Villa Piercy, residenza di Benjamin Piercy, che fu incaricato della progettazione e dello sviluppo della rete ferroviaria in Sardegna. L'altopiano è infatti attraversato dalla linea Cagliari-Golfo Aranci Marittima e dà il nome all'omonimo scalo merci, limitrofo alla Strada Statale 131, in passato attivo anche come stazione passeggeri ed a nord del quale è stata realizzata la più lunga galleria ferroviaria della Sardegna (7.019 metri[7]), inaugurata nel 2001[8], che andò a sostituire il tracciato ottocentesco caratterizzato da un'elevata tortuosità.
In tempi recenti è stato oggetto di contestazione e di contenzioso fra enti pubblici il progetto di un impianto per la produzione di energia eolica, con interruzione dei lavori, a causa dell'abbattimento del doppio consentito di alberi secolari non autorizzato, situato in territorio amministrativo del comune di Bonorva[9].
Note
^Altopiano di Campeda, su birdlife.org. URL consultato il 15 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2009).
^ Pasquale Brandis, Bruno Dettori; Anna Maria Passino, Studio geo-idrologico della Sardegna settentrionale: memoria 6. Il bacino idrografico del Fiume Temo (PDF), in Studi sassaresi: organo ufficiale della Società sassarese di Scienze mediche e naturali. Sez. 3: Annali della Facoltà di Agraria dell'Università di Sassari, vol. 23, 1975, pp. 255-257, ISSN 0562-2662 (WC ·ACNP). URL consultato il 15 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
^ Roberto Paracchini, Cagliari-Sassari in sole tre ore, in la Nuova Sardegna, 3 aprile 2006, p. 5. URL consultato il 30 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).