Fu il fratello minore di Bocco II (re della Mauretania orientale), e probabilmente come lui era figlio di Mastanesosus e sposato con Eunoe, che si racconta ebbe una relazione con Cesare.[1]
Alleato anch'egli come il fratello con Giulio Cesare contro il partito senatorio e i seguaci di Pompeo, non ebbe parte attiva nella Guerra d'Africa, mentre fu determinante nella successiva fase della guerra civile combattuta in Spagna.[2][3]
Nel 45 a.C. ebbe infatti un ruolo determinante nella vittoria riportata da Cesare su Gneo Pompeo il Giovane alla battaglia di Munda:[4] un'audace manovra della cavalleria mauretana arrivò ad attaccare la retroguardia di Pompeo, e il dietrofront delle cohorti che cercavano di proteggere da questo attacco venne interpretato come l'inizio della fuga, cosicché in breve l'esercito dei Pompeiani fu messo in rotta.[3][2]
Dopo la morte di Cesare (44 a.C.), Bogud sostenne Marco Antonio, mentre il fratello si alleava con Ottaviano. Passato in Spagna per combattere a fianco delle truppe di Marco Antonio (assedio di Cadice), venne sorpreso lontano dalla madrepatria quando una ribellione a Tingit (l'odierna Tangeri) lo esautorò e concluse un'alleanza coi romani ottenendo la qualifica di città romana.[3][2]
Con questa rivolta Bogud perse il regno, che venne annesso da Bocco, col beneplacito di Ottaviano. Quanto a Bogud, dovette fuggire, fino a quando, nel 31 a.C., venne sorpreso dall'attacco di Agrippa e ucciso a Metone in Messenia.[4][3][2]