Il nome del genere è stato dato in onore di Karel Lodewijk Blume (1789–1862), scrittore olandese sulle Indie orientali.[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione " Archives de Botanique. Paris" ( Arch. Bot. (Paris) 2: 514) del 1833.[4]
Descrizione
Portamento. Le specie di questo genere sono arbusti o erbe. Alcune di esse sono specie ruderali.[5][6][7][8][9]
Fusto. La parte sotterranea del fusto consiste prevalentemente in rizomi. Generalmente il floema è privo di strati fibrosi; inoltre sono assenti i tessuti latticiferi.
Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato, sessile o brevemente picciolato. La lamina può essere semplice, dentata e raramente lobata. Le superfici sono pubescenti.
Infiorescenza. Le infiorescenze sono formate da capolini in formazioni corimbose, panicolate. I capolini sono di tipo disciforme e eterogami. I capolini sono formati da un involucro campanulato-globoso composto da brattee disposte in modo embricato al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori filiformi periferici o fiori del raggio e ai fiori tubulosi quelli centrali o del disco. Le brattee sono disposte generalmente su 4-5 righe; hanno consistenza erbacea o cartilaginea, ma senza margini ialini; gli stereomi non sono divisi. Il ricettacolo è privo di pagliette a protezione della base dei fiori (nudo).
fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme; l'apice è minutamente dentato con 2-3 denti; il colore può essere giallo (normalmente) o porpora;
fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 4-5 brevi lobi; il colore può essere giallo (normalmente) o porpora.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le antere sono minutamente speronate con coda. Il tessuto dell'endotecio è a forma radiata o polarizzata. Le cellule del collare dei filamenti sono piatte o di tipo mammelloso.
Gineceo: il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[5] Lo stilo è unico e con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi spesso sono provvisti di peli acuti che terminano sopra la biforcazione senza raggiungerla. Le superfici stigmatiche confluiscono all'apice, mentre alla base sono separate in due distinte linee (lignee stigmatiche marginali[7] ). Il polline è spinuloso.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma strettamente oblunga. L'epidermide dell'achenio è provvista di grandi cristalli di ossalato di calcio, oppure di cristalli simili alla sabbia, oppure ne è priva.[7] Il pappo è formato setole capillari, o setole capillari miste a piccole squame o larghe squame sole.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7] Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo genere sono distribuite in Africa, Asia tropicale e Australia.[2] Il genere Blumea cresce nelle aree tropicali e subtropicali dell'Asia, specialmente nel Subcontinente indiano e nell'Asia sudorientale. Poche specie sono anche presenti in Australia e ancor meno si trovano in Africa.
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]
Filogenesi
La tribù Inuleae (comprendente le Inulinae) è una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). Da un punto di vista filogenetico, la tribù Inuleae, all'interno della sottofamiglia, fa parte del gruppo "Helianthodae".[14][15] La sottotribù Inulinae è caratterizzata dalla particolare pubescenza dello stilo e dagli acheni con cristalli di ossalato di calcio.
Esami micromorfologici indicano che questo genere è un assemblato eterogeneo di specie. Ulteriori indagini sono necessarie per circoscrivere al meglio questo gruppo.[9]
^Senthilkumar A, Kannathasan K, Venkatesalu V.,"Chemical constituents and larvicidal property of the essential oil of Blumea mollis (D. Don) Merr. against Culex quinquefasciatus." Parasitol Res. 2008 Sep;103(4):959-62
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.