I centri della Beogradski loptački podsavez dal 1932.
La Beogradski loptački podsavez, comunemente conosciuta con l'acronimo BLP, (in cirillicoБеоградски лоптачки подсавез - БЛП), fu la sottofederazione calcistica di Belgrado, una delle prime 4 sottofederazioni (alla fine saranno 15) in cui era diviso il sistema calcistico del Regno di Jugoslavia.[1].
Inizialmente, nel marzo 1920 appunto, sotto la sua giurisdizione ricadevano i club della Voivodina, della Serbia Centrale, della Vecchia Serbia (il Cossovo) e della Serbia Meridionale (la Macedonia).
L'aumento del numero dei club affiliati portò al distacco ed alla formazione di nuove sottofederazioni, quindi nel 1932, dopo l'"indipendenza" di quelle di Kragujevac, Niš, Novi Sad, Petrovgrad e Skopje, sotto la BLP ricadevano solo l'area metropolitana di Belgrado, più i distretti di Kolubara, di Braničevo e di Podunavlje.[1]
I tornei della BLP consistevano in leghe interconnesse in un sistema gerarchico attraverso promozioni e retrocessioni fra i differenti livelli.
La massima divisione era la Prvi razred (in italianoprima classe) e la vincitrice aveva il diretto accesso al Državno prvenstvo, il campionato nazionale, mentre la seconda classificata doveva disputare uno spareggio. La seconda e la terza divisione erano divise in gironi su base geografica.[2]
Prima della creazione della BLP, i club della Serbia competevano solo in amichevoli o partite di esibizione, solo saltuariamente venivano organizzati tornei nei centri cittadini, con una gestione dilettantistica. Con la formazione della BLP, si aggregarono molti club con appassionati che volevano competere in una organizzazione più sviluppata e professionale. Questo contribuì notevolmente a rendere popolare il gioco del calcio e ad aumentare la qualità dei calciatori e delle squadre coinvolte, così da diminuire il gap esistente con le altre nazioni. In un periodo relativamente breve, si passò da un'attività marginale per studenti, a diventare lo sport più popolare del paese. La stampa passò da un totale disinteresse ad una copertura totale e, cosa più importante, coinvolse non solo le classi più basse, ma anche le più alte, fino alla alta società di Belgrado, pure alla famiglia reale che capitava assistesse alle partite più importanti.
Tuttavia all'inizio sono stati i singoli con le proprie iniziative e buona volontà a contribuire maggiormente allo sviluppo dei club e della competizione. Il primo presidente della BLP fu Dragutin Kostić, e nel 1921 fu sostituito da Žika Simonović.[1] In quell'anno la sottofederazione contava solo 66 club: 19 da Belgrado città, 9 dal Banato, 3 da Brčko, 4 da Bijeljina, 4 da Leskovac, 3 da Vranje, 2 da Skopje, 3 da Zemun, 1 da Šabac, 2 da Sremska Mitrovica, 2 da Užice, 1 da Požega, 1 da Jagodina, 2 da Čačak, 1 da Ruma, 1 da Negotin, 1 da Kruševac e 1 da Veles.[1] Nella terza assemblea generale tenutasi quell'anno, si decise che Politika sarebbe stato il portavoce della BLP.[1] Nella conferenza del 15 gennaio fu rimarcata la decisione di rafforzare le relazioni con i club delle province periferiche ed il territorio fu diviso in Župe (it. "parrocchie"), che all'incirca corrispondevano ai distretti del regno.[1]
Nell'assemblea generale tenutasi il 2 luglio 1922, una nuova amministrazione venne eletta con Danilo Stojanović, noto come Čika Dača ("zio Dacha"), come presidente.[1] Essendo uno dei pionieri del calcio in Serbia e fondatore in un gran numero di club, era molto apprezzato per la sua posizione. Tuttavia, nella quarta assemblea generale tenutasi il 31 dicembre 1922, venne eletta l'amministrazione guidata da Janko Šafarik con lui che divenne il nuovo presidente.[3] La sottofederazione stava rapidamente crescendo e nel 1923 contava due leghe principali, la prima e la seconda classe ("1. razred BLP" e la "2. razred BLP"), e le leghe delle 12 Župe (distretti): Belgrado-circondario, Banato (queste due con due livelli ciascuna), Novi Sad, Posavina, Bosnia, Kolubara, Jelica, Morava e Skopje.[1]
Nell'assemblea generale del 17 agosto 1925 venne eletto presidente Mata Miodragović. Venne dichiarato unilateralmente il sostegno allo spostamento della sede della federazione calcistica della Jugoslavia da Zagabria a Belgrado. Nel 1926 venne eletto Zarija Marković, sostituito da Svetislav Živković nel 1929. Milan Bogdanović fu rieletto nel 1931 ed un anno più tardi Dimitrije Bojić prese il posto.[1] Nel 1933 Milan Bogdanović tornò ad essere il presidente, sostituito da Bojić una volta ancora. Questo periodo è stato caratterizzato dalla leadership di persone ben informate sui bisogni e sui problemi dell'organizzazione, quindi non era raro vedere presidenti rieletti o tornare alla posizione di leadership, come è successo con Svetislav Živković che è stato presidente tra il 1929 e il 1931 e fu eletto di nuovo nel 1936. Jovan Spasojević, medico di professione, prese il controllo nel luglio 1937 e fu rieletto due volte, nel 1938 e nel 1940.[1]
Nascita di nuove sottofederazioni
Con lo sviluppo e l'espansione del movimento calcistico, la proliferazione nelle aree provinciali, l'aumento di tornei e del numero di nuovi club, alcune župe si staccarono dalla BLP e si resero indipendenti.
La Skopski loptački podsavez (sottofederazione di Skopje) nacque il 18 dicembre 1926 e comprendeva il territorio conosciuto come "Vecchia Serbia" e "Serbia meridionale", ovvero i club provenienti dai distretti di Skopje, Bregalnica, Bitola, Cossovo e Vranje.
La prima edizione del campionato si tenne nel 1920 e le prime due edizioni erano colloquialmente conosciute come il "campionato serbo". [4] Fino al 1927 i vincitori erano automaticamente qualificati al Državno prvenstvo (it.campionato nazionale); da quell'anno le seconde classificate delle sottofederazioni di Belgrado e di Zagabria potevano qualificarsi alla lega nazionale attraverso degli spareggi. Durante gli anni '30, il sistema calcistico jugoslavo subì vari cambiamenti, spesso a campionati in corso; le squadre migliori (quelle con più tradizione) venivano invitate dalla JNS direttamente al campionato nazionale od agli spareggi dove si confrontavano con le vincitrici delle sottofederazioni, ormai spogliate dei club più competitivi. Comunque, verso la fine degli anni '30, i club che si contendevano il titolo jugoslavo non partecipavano più ai campionati sottofederali.
Nel 1939 il sistema calcistico fu modificato ulteriormente: venne introdotta la Srpska liga, un livello intermedio fra la BLP ed il campionato nazionale.
Nel 1941, con l'invasione della Jugoslavia da parte delle potenze dell'Asse e la creazione dello stato fantoccio della Serbia sotto il controllo tedesco, la Srpska liga divenne la massima divisione durante la seconda guerra mondiale in Serbia. Questo torneo ebbe la sua ultima edizione nel 1944 ed era organizzato dalla BLP.
Questo periodo fu segnato dalla feroce rivalità fra i due club più ambiziosi, BSK e Jugoslavija, soprannominate rispettivamente "Azzurri" e "Rossi". In quegli anni la stampa chiamava i loro incontri come Večiti derbi (it. "derby eterno"). Nella maggior parte del periodo fra le due guerre mondiali la stagione calcistica era divisa in due parti, la prima era giocata al livello delle sottofederazioni e la seconda a livello nazionale, quindi la 1. razred della BLP serviva alle due squadre per confrontarsi l'un l'altra, mentre il derby si sarebbe ripetuto nel campionato nazionale, quando trovavano nei club di Zagabria, rivali di egual valore, e questi incontri avrebbero definito il campione nazionale.
Eredità e conseguenze
Alla fine della seconda guerra mondiale, la monarchia venne abolita ed il paese divenne la Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia. L'intero sistema calcistico venne ristrutturato. Le sottofederazioni cessarono di esistere ed al loro posto nacquero le federazioni calcistiche delle 6 repubbliche che componevano il nuovo stato; rimase invece la federazione nazionale (FSJ). Numerosi club vennero banditi, soprattutto quelli che avevano connotazioni monarchiche o borghesi, fra i quali Jugoslavija e BSK.
Lo SK Jugoslavija fu completamente sciolto e la maggior parte delle sue proprietà e calciatori, stadio incluso, vennero consegnati al neoformato club Stella Rossa, mentre il BSK, sebbene anche lui inizialmente sciolto, finì col venire ripristinato come OFK Belgrado, un club con ambizioni medio-basse, molto minori rispetto a quelle del BSK, ed anche così il loro diritto di assumere e rivendicare la continuità fu accettato solo dopo la fine del regime socialista.
Il derby fra BSK e Jugoslavija ebbe come successore uno di uguale intensità fra i nuovi club Stella Rossa e Partizan, che dettero vita al derby eterno che esiste tutt'ora.
^Ritirato dopo aver perso la prima partita contro il BUSK e retrocesso in Drugi razred.
^Sciolto all'inizio della stagione a causa della precaria situazione finanziaria.
^Il torneo era a cinque squadre, dal 23 settembre 1923 al 27 luglio 1924. L'11 maggio 1924 due di esse, Vardar e Konkordija, si sono fuse a formare lo Jedinstvo. I loro risultati sono stati cancellati e lo Jedinstvo non ha disputato partite.
^Il campionato fu interrotto dalla partenza di BSK, Jugoslavija e Soko al campionato nazionale; i loro risultati furono cancellati ma anche le altre squadre non giocarono le rimanenti partite di campionato, quindi alla fine il torneo fu annullato il 23 giugno 1931 con decisione della BLP.
^In questo torneo militavano le squadre di seconda fascia della Beogradski loptački podsavez. La vincitrice accedeva agli spareggi pre-qualificazioni per il Državno prvenstvo 1931-1932.
^Le 3 squadre belgradesi che hanno partecipato al Državno prvenstvo 1930-1931 fecero un girone a sé. Le prime due accedevano direttamente ai gironi di qualificazione al Državno prvenstvo 1931-1932, mentre l'ultima classificata doveva affrontare lo spareggio preliminare.
^Dopo il girone d'andata, Jugoslavija, BSK e BASK andarono a competere nel Državno prvenstvo 1932-1933. I loro risultati vennero annullati ed il torneo continuò con le rimanenti 3 squadre, più l'Obilić (incluso dopo la pausa invernale).