Barberino Val d'Elsa[4] è una frazione del comune italiano di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Il paese di Barberino Val d'Elsa è posto sulle colline ad Est della Val d'Elsa e si trova a un'altitudine di 373 metri s.l.m.
Il clima a Barberino, rispetto al capoluogo Fiorentino, prevede estati più fresche ed inverni più rigidi, a causa della maggiore altitudine. In inverno non di rado si hanno precipitazioni nevose, però solo occasionalmente con grande accumulo. Le precipitazioni medie annue sono in linea con quelle del capoluogo Fiorentino e si attestano tra 850 e 900 mm annui. La stazione meteorologica più prossima al capoluogo è quella di Poggibonsi-Strozzavolpe della quale riportiamo le medie degli ultimi 30 anni:
La sua storia è legata alla distruzione di Semifonte da parte dei Fiorentini nel 1202 e il suo sviluppo fu legato soprattutto al fatto di essere sulla Strada Regia Romana che collegava Firenze con Roma.
Da qui ebbe origine la famiglia Tafani, detta da Barberino, e poi semplicemente Barberini, che tanto successo ebbe prima a Firenze e poi a Roma, con papa Urbano VIII e numerosi cardinali.
Ha dato i natali allo scrittore Andrea de' Mengabotti, conosciuto come Andrea da Barberino, autore de Il Guerrin Meschino.
Il Codice Araldico Cappugi 623[5] conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, riporta come insegna di Barberino castello uno scudo d'azzurro, al tronco di tigre in maestà, d'oro, uscente dal fianco sinistro dello scudo. È questa la prima testimonianza conosciuta della figura della tigre, che al tempo dell'Unità d'Italia il conte Passerini riprenderà per la compilazione del suo blasonario, aggiungendo il commento: «La tigre, fiera dell'Affrica, e come anticamente dicevasi di Barberìa, fa di quest'arme una di quelle che diconsi allusive» con riferimento al nome Barberino.[6]
Lo stemma del Comune di Barberino Val d'Elsa era stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 19 giugno 1931.[7]
«D'azzurro, alla tigre rampante, al naturale.»
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 18 luglio 1930,[7] era costituito da un drappo di azzurro.
Sono qui riportati gli abitanti dell'ex comune di Barberino Val d'Elsa fino al 2011.
Abitanti censiti[8]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente nell'ex comune di Barberino Val d'Elsa era di 340 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
La sua forma urbana è a pianta ellittica e si conservano le due porte di accesso al borgo (porta Romana, o Senese, è integra, porta Fiorentina è ricostruita).
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute nel comune di Barberino Val d'Elsa fino alla sua soppressione il 31 dicembre 2018.
Il Comune ha sancito nel 2015 un patto di gemellaggio letterario con il comune di Montemonaco nel nome di Andrea da Barberino.[12]
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