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L'atrofia muscolare spinale e bulbare, o malattia di Kennedy, è una patologia neuromuscolare. Ha una larga gamma di nomi clinici:
atrofia muscolare bulbo-spinale, acronimo: SBMA (inglese: Spinal and Bulbar Muscular Atrophy), o atrofia muscolare spinobulbare;
neuropatia bulbospinale legata al cromosoma X, o XBSN (X-linked Bulbo-Spinal Neuropathy);
atrofia muscolare spinale legata al cromosoma X di tipo 1 o SMAX 1 (X-linked Spinal Muscular Atrophy Type 1);
a volte anche atrofia muscolare spinale di tipo V o SMA 5.
La BMSA fu descritta per la prima volta nella letteratura scientifica giapponese nel 1897 da Hiroshi Kawahara in un caso clinico che descriveva in dettaglio una forma apparente di paralisi bulbare progressiva in due fratelli. Le informazioni sul decorso clinico, sui modelli di ereditarietà legata all'X e sulle principali caratteristiche patologiche furono successivamente documentate da William R. Kennedy nel 1968.[3]
Epidemiologia
La prevalenzamaschile della malattia è di un caso ogni 30.000 nati vivi, mentre l'incidenza è stimata in un caso annuo ogni 500.000 nati vivi[4]. Di solito esordisce tra i 20 e i 60 anni, nella maggioranza dei casi tra i 30 e i 50.
La BSMA è dovuta a un'espansione della tripletta CAG ripetuta (40-62 ripetizioni) nell'esone 1 del gene del recettore degli androgeni (AR) sul cromosoma Xq11-1. Nel nucleo del recettore si producono dei frammenti che si aggregano; questi aggregati causano disregolazione della trascrizione di diverse altre proteine e neurodegenerazione dei motoneuroni delle corna anteriori del midollo spinale (secondo motoneurone) e del bulbo encefalico. In assenza di un numero sufficiente di motoneuroni, la contrazione muscolare è inibita verso l'atrofia muscolare progressiva (amiotrofia).[4] È stato ipotizzato anche un danno primario al muscolo: mentre nei soggetti normali il testosterone favorisce la crescita del muscolo, nei soggetti con SBMA esso è tossico sulle cellule satelliti (e paradossalmente appare aumentato nel sangue), causando un danno muscolare; l'AR mutato provoca anche infatti deregolazione della trascrizione genica muscolare e alterazione dello splicing dell'RNA.[13] Studi su topi di laboratorio con geni mutati hanno talvolta identificato un coinvolgimento sia neurogeno che miogeno.[14] Questo è stato notato anche su un gruppo di pazienti cinesi.[15]
Le femmine eterozigoti non sono di solito sintomatiche o hanno sintomi molto lievi (come crampi), a causa del basso livello di testosterone, ma nel 50% dei casi trasmettono la mutazione (indipendentemente dalla manifestazione della malattia nei maschi). I maschi affetti non trasmettono la malattia, anche se il 100% delle loro figlie sono portatrici.[4]
A volte l'atrofia muscolare spinale (SMA) viene inclusa nel gruppo della malattia del motoneurone, ma la sindrome di Kennedy (SMA V) non è comunque una malattia primitiva del motoneurone, ma la degenerazione neuronale deriva da un problema genetico ormonale.
La progressione della BSMA è lenta, solo un terzo dei pazienti ricorre alla sedia a rotelle, circa 20 anni dopo la diagnosi. In uno studio su 223 pazienti giapponesi seguiti per 20 anni, solo 21 hanno infatti sviluppato paraplegia con insufficienza respiratoria e polmonite dopo 30 anni dall'esordio, quindi intorno ai 62-65 (6 di questi 21 con sintomi gravi sono sopravvissuti al periodo di studio).[19]
La prognosi della malattia di Kennedy è di solito buona e l'aspettativa di vita è solo lievemente ridotta[4] (se sono tenuti sotto controllo i problemi respiratori, endocrini e cardiaci, quando presenti)[9]; circa il 10 % dei pazienti può vivere circa 10 anni in meno della media, ma nella maggioranza la speranza di vita è uguale a quella della popolazione sana.[20]
^In sporadici casi registrati fenomeni di pseudo-ostruzione intestinale secondaria causa della progressione dell'atrofia (Dr. Victor Ionasescu MD, Dr. James Christensen MD, Dr. Michael Hart MD, Intestinal pseudo-obstruction in adult spinal muscular atrophy, first published: August 1994)
^Atsuta, Naoki (2006). "Natural history of spinal and bulbar muscular atrophy (SBMA): a study of 223 Japanese patients". Brain. 129 (6): 1446–1455. doi:10.1093/brain/awl096. PMID 16621916.