La progressione di gara è come quella di Pechino fino a 5,75, poi diventa impervia: c'è uno scalino di 10 cm (5,85), poi si passa a un differenziale di +6: 5,91 e 5,97, che infine si addolisce a +5: 6,02 e 6,07.
In qualificazione, il campione del mondo Paweł Wojciechowski sbaglia la misura d'entrata (5,35) e rimane fuori dalla finale.
Anche in finale uno dei favoriti esce alla misura d'ingresso: il campione olimpico uscente Steve Hooker fallisce tre volte 5,65. A quella quota esce anche Romain Mesnil, per tre errori. A 5,75 è la volta di Malte Mohr. 5,85 – Sono rimasti in sei: Renaud Lavillenie, che ha un percorso netto, Dmitrij Starodubcev, Björn Otto e Raphael Holzdeppe con un errore, Steven Lewis ed Evgenij Luk'janenko con due sbagli. Dopo questa misura rimangono in tre, in quest'ordine: Lavillenie, Otto e Holzdeppe. Lavillenie è sempre più lanciato verso la vittoria. 5,91 - Otto e Holzdeppe passano la misura al primo tentativo, mentre Lavillenie sbaglia. Il francese passa in terza posizione. Chiede pertanto di effettuare i due tentativi rimanenti alla misura successiva. 5,97 – Alle Olimpiadi nessuno ha mai superato questa misura (il record olimpico è 5,96). Tutti e tre sbagliano il primo tentativo. Alla seconda prova Lavillenie riesce a valicare l'asticella. I due avversari sbagliano. L'oro è suo.