Ci sono buone condizioni meteo: 26 °C e 53% di umidità. La gara è veloce fin dalla partenza: i primi 4 km vengono percorsi rispettivamente in 3'00"46, 2'59"69, 3'03"68 e 3'02"77. Sembra di assistere alla gara di un meeting, in cui una lepre è incaricata di tenere alto in ritmo in previsione di un attacco al record. È merito di Lornah Kiplagat (Paesi Bassi) se poi la garà terminerà con una prestazione tecnica memorabile.
A metà gara le atlete passano in 15'09"98; conduce sempre la Kiplagat. Nella seconda parte della gara salgono sul palcoscenico le pretendenti al titolo. Ma il ritmo non cala, anzi: Elvan Abeylegesse (Turchia) esegue tre giri in 3'01"61, 2'54"94 e 2'56"62! All'ottavo km la turca è in testa, seguita - a fatica - dalla junior Masai e dalla Wangui. Mentre la Kiplagat esaurisce progressivamente le forze, Tirunesh Dibaba (Etiopia), rimasta fino a quel momento ad osservare, decide di non lasciare sola la Abeylegesse e si pone alle sue calcagna. Le due fanno il vuoto.
Alla campanella dell'ultimo giro è ancora in testa la turca; la Dibaba lancia il suo attacco, l'avversaria resiste lungo la curva, poi sul rettilineo opposto a quello d'arrivo si stacca. L'etiope prosegue la sua corsa perentoriamente e taglia il traguardo con una decina di metri di vantaggio. Ha corso l'ultimo giro in 60"39; gli ultimi 1000 metri in 2'48"64. Ha coperto i secondi 5000 in 14'44"68. Il tempo finale è strabiliante: 29'54"66 (record olimpico). Anche la Abeylegesse è scesa sotto i 30 minuti. Durante l'ultimo giro la Masai viene superata dall'americana Flanagan, che coglie il bronzo con il nuovo record nazionale. Ma anche la prestazione della keniota è da incorniciare: pur rimanendo ai piedi del podio olimpico, può esultare per aver battuto il record mondiale junior e il record assoluto del proprio Paese. È stata la gara più veloce mai corsa sui 10.000 metri. Delle prime 13 classificate, nove hanno stabilito il primato personale.
Per la prima volta si infrange il "muro" dei 30 minuti dopo i Giochi Cinesi del 1993, quando accadde l'unico precedente.
Squalifiche per doping
Nel 2016 la Federazione mondiale ha squalificato Inga Abitova dopo un riesame delle urine e l'ha privata del quinto posto.
Nel 2017 è stata squalificata la seconda classificata, Elvan Abeylegesse, per positività retroattiva a un test antidoping effettuato nel 2007[1]. La turca viene quindi privata della medaglia. Pertanto l'argento è andato a Shalane Flanagan ed il bronzo a Linet Chepkwemoi Masai.
(EN) Beijing 2008 Official Results Book (PDF), su la84foundation.org. URL consultato il 24 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2012).