Astrochelys yniphora

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Testuggine dal vomere
Astrochelys yniphora
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
ClasseSauropsida
SottoclasseAnapsida
OrdineTestudines
SottordineCryptodira
FamigliaTestudinidae
GenereAstrochelys
SpecieA. yniphora
Nomenclatura binomiale
Astrochelys yniphora
(Vaillant, 1885)
Sinonimi

Angonoka yniphora
Geochelone yniphora
Testudo yniphora

Areale

La testuggine dal vomere (Astrochelys yniphora (Vaillant, 1885)), è una testuggine endemica del Madagascar ove è nota come angonoka.[2]

Descrizione

Presenta un carapace a cupola di colore marrone chiaro. Il piastrone presenta uno scuto gulare che si proietta in avanti tra le zampe anteriori.[3]

I maschi sono più grandi delle femmine. La lunghezza media di un maschio adulto è di 414.8 mm (range 361–486 mm) per un peso medio di 10.3 kg (range 7.2-18.9 kg). Le femmine misurano in media 370.1 mm (range 307–426 mm) e pesano mediamente 8.8 kg (range 5.5–12 kg).[4]

Distribuzione e habitat

L'attuale areale di questa specie è ristretto ad un'area di non oltre 60 km² nella regione della baia di Baly nel Madagascar nord-occidentale.

L'area si caratterizza per la presenza di una densa foresta di bambù, contigua alla foresta decidua secca su un versante e a una fitta mangrovia sull'altro.

Biologia

Alimentazione

È una specie erbivora, che predilige le foglie e i germogli di Bauhinia spp. e Terminalia spp.[5]

Riproduzione

A. yniphora raggiunge la maturità sessuale intorno ai 15 anni.[5] La stagione riproduttiva va da gennaio a maggio ed ogni covata è composta da 1-6 uova.[6]

Conservazione

La specie è inserita nell'Appendice I della Convenzione di Washington ed è considerata in pericolo critico di estinzione dalla Lista rossa IUCN (Critically Endangered).[1]

Dal 2005 il suo areale è protetto all'interno del Parco nazionale della Baia di Baly.

Etimologia

Il nome scientifico yniphora è una latinizzazione del greco antico ὕνις[7] (hýnis, «vomere») e ‑φόρα (‑phóra, «portatrice»), alludendo alla particolare forma dello scuto gulare.[8]

Note

  1. ^ a b (EN) Leuteritz, T. & Pedrono, M. (Madagascar Tortoise and Freshwater Turtle Red List Workshop) 2008, Astrochelys yniphora, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Astrochelys yniphora, in The Reptile Database. URL consultato il 23 giugno 2013.
  3. ^ Ernst CH, Altenburg RGM e Barbour RW, Geochelone yniphora, in Turtles of the World, National Node of the Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 24 giugno 2013.
  4. ^ Pedrono M. e Markwell T, Maximum size and mass of the ploughshare tortoise, Geochelone yniphora, in Chelonian Conservation and Biology, vol. 4, n. 1, 2001, p. 190.
  5. ^ a b Smith LL, Reid D, Robert B, Joby M e Clement S., Status and distribution of the angonoka tortoise (Geochelone yniphora) of western Madagascar (PDF), in Biological Conservation, vol. 91, 1999, pp. 23-33.
  6. ^ Pedrono M, Smith LL, Sarovy A, Bourou R e Tiandray H, Reproductive ecology of the Ploughshare Tortoise (Geochelone yniphora), in Journal of Herpetology, vol. 35, 2001, pp. 151-156.
  7. ^ (EN) Lemma ὕνις sul Lidell-Scott-Jones, versione digitalizzata "Eulexis-web", su outils.biblissima.fr. URL consultato il 29 luglio 2022.
  8. ^ (FR) Louis Léon Vaillant, Sur une tortue terrestre d’espèce nouvelle, rapportée par M. Humbolt au Muséum d’Histoire Naturelle, in Comptes rendus hebdomadaires des séances de l'Académie des sciences de Paris, vol. 101, n. 6, Parigi, 1885, pp. 440-441. URL consultato il 29 luglio 2022.

Bibliografia

  • Glaw F. e Vences M., Amphibians and Reptiles of Madagascar, 3rd edition, Köln, M. Vences and F. Glaw Verlags GbR., 2007.

Voci correlate

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