Al Giro d'Italia 1992, grazie al secondo posto a 32" dal capitano Miguel Indurain nella cronometro di Sansepolcro alla 3ª tappa, conquistò la maglia bianca di miglior giovane.[1] La difese per alcuni giorni, restando tra i primi della classifica, fino alla 9ª tappa con arrivo sul Terminillo. Successivamente corse da gregario per il suo capitano, aiutandolo a vincere la corsa, che concluse al 38º posto a 1.49'00" dallo spagnolo. Si classificò invece terzo tra i giovani, alle spalle di Pavel Tonkov e Ivan Gotti.
Al Tour de France 1992 giunse secondo nella 9ª tappa, una cronometro individuale di 65 km in Lussemburgo, dove accusò un distacco di 3'00" dal suo capitano Miguel Indurain. Tuttavia pochi giorni dopo, nel corso della 14ª tappa con arrivo sull'Alpe d'Huez, giunse fuori tempo massimo. Al Giro d'Italia 1994 indossò per un giorno la maglia rosa dopo aver vinto la seconda semitappa della prima tappa, una cronometro individuale a Bologna, precedendo di 2" Evgenij Berzin.
Dopo aver tentato di fare il capitano, con alterne fortune, alla Castorama e alla Casinò, ritornò alla Banesto nel biennio 1997-98, ma anche qui non ottenne i risultati sperati. Si ritirò dalla Vuelta a Espana del 1997 nel corso della 11ª tappa, mente era nono in classifica generale. Firmò l'ultimo contratto da professionista per la stagione 1999, tra le file della Amica Chips - Costa de Almeria. Apparentemente destinato a correre il Giro d'Italia[2], non vi prese parte dal momento che terminò il suo rapporto lavorativo, e di fatto la sua carriera professionistica, il 2 maggio di quell'anno.