Thietmar di Merseburgo ha trasmesso il nome del primo vescovo, Giovanni, di cui non si conosce assolutamente nulla. Gli inizi della diocesi non furono facili; il territorio era ancora terra di missione e difficile era sradicare il paganesimo; inoltre rivolte interne al giovane regno polacco portarono di fatto alla scomparsa della diocesi, che poté essere restaurata solo verso la metà dell'XI secolo, con il vescovo Hieronim. Ma è solo durante l'episcopato di Walter (1149-1169), originario di Liegi, che la diocesi poté darsi una sua fisionomia e organizzazione.
Le bolle di papa Adriano IV del 1155 e di papa Innocenzo IV del 1245 elencano tutti i luoghi sottomessi alla giurisdizione dei vescovi di Breslavia e permettono di stabilire con esattezza i confini della diocesi, che rimasero pressoché invariati fino al 1821, con alcune piccole modifiche dovute ai cambiamenti dei confini politici intercorsi nei secoli.
A partire dal XIII secolo iniziò la colonizzazione tedesca della regione, che, dal punto di vista politico, con i duchi di Slesia, si rese sempre più indipendente dallo stato polacco. La sposa del duca Enrico I, Edvige, fu proclamata santa e patrona della Slesia. Questi eventi coincisero con il diffondersi del cattolicesimo nella diocesi, la diffusione capillare di chiese e parrocchie, l'aumento dell'influenza della Chiesa nella vita sociale del paese e l'instaurarsi di ordini religiosi, in particolare cistercensi, premonstratensi, canonici regolari di Sant'Agostino e ordini mendicanti. Fu nel corso del XIII secolo che i vescovi di Breslavia iniziarono ad acquisire diritti feudali sempre più ampi, diventando in breve signori territoriali indipendenti dai duchi di Slesia.
Il XIV secolo fu il secolo d'oro per la diocesi, che le valse il titolo di episcopatus aureus, In questo periodo si distinsero in particolare i vescovi Enrico di Würben (1302-1319) e Przecław di Pogorzeli (1342-1376). Le alleanze che legarono in questo secolo i duchi di Slesia con i re di Boemia, portarono a più riprese Carlo IV a cercare di rendere Breslavia suffraganea di Praga, ma i tentativi fallirono per l'opposizione degli arcivescovi di Gniezno.
Nel XV secolo il vescovo Konrad z Oleśnicy (1418-1447) mise in atto una politica volta ad escludere dai benefici ecclesiastici i polacchi e a difendersi dalle incursioni ussite. Nel prosieguo dello stesso secolo e in tutto il successivo la diocesi fu travagliata per la diffusione del protestantesimo, che non tutti i vescovi riuscirono efficacemente a contrastare, anche per la disattenzione degli imperatori, più preoccupati della minaccia turca a meridione.
Di fronte al diffondersi del luteranesimo, il capitolo della cattedrale e più tardi la Compagnia di Gesù furono i capisaldi del cattolicesimo della Slesia. I primi tentativi seri di una restaurazione cattolica nella diocesi avvennero durante l'episcopato di Martino di Gerstmann (1574-1585) e in quello dei suoi successori. Martino convocò un sinodo diocesano in cui furono promulgati i decreti di riforma approvati nel concilio di Trento; fece inoltre una visita generale alla sua diocesi e chiamò a lavorarvi i gesuiti. Il successore Andreas Jerin (1585-1596) riorganizzò la diocesi, introdusse il Breviario romano, e fu particolarmente attento alla formazione dei giovani e dei preti della sua diocesi. A volte la restaurazione fu attuata con metodi violenti, ma il successo fu tale che quasi 700 chiese, passate al luteranesimo, furono recuperate alla fede cattolica.
Nel 1742 la Slesia fu annessa alla Prussia, dove il luteranesimo era la religione dominante e il cattolicesimo semplicemente tollerato. Negli anni successivi la diocesi si trovò divisa tra Prussia e impero austriaco. A partire dal 1757 il vescovo Philipp Gotthard von Schaffgotsch, inviso al governo prussiano, preferì risiedere nella parte austriaca della diocesi, mentre la parte prussiana fu governata da vicari apostolici, Johann Moritz von Strachwitz, decano del capitolo, vescovo ausiliare e titolare di Tiberiade, e Anton Ferdinand von Rothkirch, vescovo ausiliare e titolare di Pafo.
Dal XIX secolo a oggi
Durante l'episcopato di Joseph Christian Franz de Paula avvenne la secolarizzazione dei beni ecclesiastici, il 30 ottobre 1810: i beni della diocesi, del capitolo della cattedrale, delle chiese collegiate e dei numero conventi furono secolarizzati e confiscati, e molti conventi e monasteri soppressi. Queste disposizioni causarono una grande perdita materiale e soprattutto una sensibile diminuzione dell'influenza della Chiesa nella società, in particolare per la chiusura forzata di molte scuole cattoliche.
Nel 1840 il vescovo Leopold Sedlnitzky, che assunse posizioni ambigue circa i matrimoni misti, una questione che aveva assunto grande importanza, si dimise su richiesta di papa Gregorio XVI. Si trasferì a Berlino e in seguito abbandonò il cattolicesimo per abbracciare il protestantesimo. A partire da Robert Herzog, la Santa Sede eserciterà regolarmente il diritto di elezione dei vescovi.
Durante gli anni difficili del Kulturkampf, il vescovo Heinrich Ernst Karl Förster fu condannato a più riprese a pagare forti multe e infine deposto da un tribunale statale; per evitare la prigione si rifugiò nel 1875 nella parte austriaca della sua diocesi. In quest'epoca moltissime parrocchie rimasero vacanti e si calcola che alla morte di Förster più di mezzo milione di fedeli non avevano un proprio parroco. Fu durante il lungo episcopato di Georg von Kopp (1887-1914) che furono appianate tutte le difficoltà tra Chiesa e governo prussiano e si poté dare avvio ad una completa riorganizzazione della diocesi.
Dopo la prima guerra mondiale e la modifica dei confini politici tra Germania e Polonia, una parte della diocesi di Breslavia si trovò in territorio polacco. Il 28 ottobre 1925 la diocesi cedette queste porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Katowice (oggi arcidiocesi). Un'altra parte del suo territorio, già in territorio austro-ungarico, si trovò invece nella neonata Cecoslovacchia e fu governata da vicari generali e poi, dopo il 1945, da amministratori apostolici fino agli anni Settanta del Novecento.
Alla morte dell'arcivescovo Adolf Bertram (1945), la diocesi subì un lungo periodo di sede vacante, durante il quale fu dapprima governata da Karol Milik in qualità di amministratore apostolico, poi da Kazimierz Lagosz, vicario capitolare, e dal 1956 da Bolesław Kominek come amministratore apostolico.[5]
Il 25 marzo 1992, nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi e delle province ecclesiastiche polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus, ha ceduto ulteriori porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Kalisz[9] e di Legnica[10]; quest'ultima fu la sola suffraganea della metropolia di Breslavia.
Il 24 febbraio 2004 ha ceduto ancora una parte del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Świdnica, che contestualmente entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Breslavia.
^Zgromadzenia męskie, su archidiecezja.wroc.pl. URL consultato il 25 novembre 2012.
^Zgromadzenia żeńskie, su archidiecezja.wroc.pl. URL consultato il 25 novembre 2012.
^Gli Acta Apostolicae Sedis riportano questo titolo: «Amministratore Apostolico "ad nutum S. Sedis" per la parte centrale della Arcidiocesi di Breslavia». Vedi AAS 64 (1972) (PDF), su vatican.va, p. 456
^La diocesi di Legnica ha acquisito i decanati di Bolesławiec Est, Bolesławiec Ovest, Chocianów, Głuszyca, Gościsław (con le seguenti parrocchie: Buków, Gościsław, Imbramowice, Konary, Pichorowice, Piekary), Gryfów Śląski, Jawor, Jelenia Góra Est, Jelenia Góra Ovest, Kamienna Góra Est, Kamienna Góra Ovest, Legnica Est, Legnica Ovest, Leśna, Lubań Śląski, Lubin, Lubomierz, Mysłakowice, Polkowice, Strzegom, Ścinawa (con le seguenti parrocchie: Chobienia, Olszany, Ścinawa, Tymowa, Wielowieś), Świebodzice, Świerzawa, Wałbrzych Sud, Wałbrzych Nord, Węgliniec, Zgorzelec, Złotoryjna; inoltre ha acquisito le seguenti parrocchie scorporate dal decanato di Malczyce: Kawice, Kosiska, Ujazd Górny. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, XLV, n. 2, kwiecień-czerwiec 1992 r., p. 147.
^Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, decreto 25 novembre 2019, Prot. 250/19, vedi Notitiae, su cultodivino.va (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2023), 2019, p. 88
^Eletto dal capitolo di Breslavia, la sua elezione fu annullata da papa Clemente VIII il 18 marzo 1599.
^Morì prima di ricevere la consacrazione episcopale.
Bibliografia
(FR) Franz Xaver Seppelt, v. Breslau, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. X, Paris, 1938, coll. 589-607.
(DE) Franz Xaver Seppelt, Die Breslauer Diözesansynode vom Jahr 1442 [Il sinodo diocesano di Breslavia dell'anno 1442], Breslau, 1912.