Edvige di Andechs (Andechs, 1174 – Trzebnica, 15 ottobre 1243) fu duchessa di Slesia e Polonia e, rimasta vedova, divenne monaca cistercense a Trzebnica. Fu proclamata santa da papa Clemente IV nel 1267.
Biografia
Era figlia del duca di Merania, Bertoldo IV d'Andechs[1] e di Agnese di Rochlitz, della famiglia dei Wettin.
Educata presso il monastero delle benedettine di Kitzingen, in Franconia, nel 1186 Edvige sposò a Breslavia il duca di Slesia, Enrico I il Barbuto (dal 1233 anche duca di Polonia), della dinastia dei Piasti. Diede esempio di grande sollecitudine nei confronti dei suoi sudditi più poveri, per i quali fece erigere numerosi ospizi: nel 1202 fondò il monastero cistercense di Trzebnica e, rimasta vedova (1238), decise di ritirarvisi.
Morì nel 1243.
Discendenza
Dal matrimonio con Enrico nacquero quattro maschi e tre femmine, tra i quali:
- Enrico († 1241), duca di Slesia;
- Corrado († 1235/37);
- Gertrude, fidanzata al conte Palatino Ottone di Wittelsbach e divenuta badessa del convento di Trebnitz dopo la morte di costui.
Il culto
Il 7 novembre del 1262 il vescovo di Włocławek diede inizio al processo diocesano per la canonizzazione di Edvige, che vide la sua conclusione nell'agosto del 1264, quando una delegazione guidata dall'arcidiacono della cattedrale di Cracovia si recò da Papa Clemente IV per sottoporgli la causa. Il pontefice canonizzò Edvige a Viterbo il 26 marzo (IV domenica di quaresima) del 1267.
Il Martirologio romano riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II e promulgato nel 2001 da papa Giovanni Paolo II ricorda l'anniversario della morte di santa Edvige al 15 ottobre[2] e la sua memoria (facoltativa) al 16 ottobre.[3]
Ascendenza
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Edvige duchessa di Slesia, santa, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Saint Hedwig, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Edvige di Andechs, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Edvige di Andechs, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- (DE) La voce sul Biographisch-Bibliographische Kirchenlexikon, su bautz.de (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2009).
- (NO) La biografia sul sito www.katolsk.no, su katolsk.no.