La sua azione mirò, nella sua ottica e secondo la propria visione sociale, a difendere gli operai, i contadini, i salariati.
Anticapitalista almeno in teoria e anti-liberale, auspicava l'assoggettamento dell'economia e di tutta la società alla morale del cattolicesimo in pratica senza azioni legislative atte a controllare la libertà del mercato, prima garanzia contro un centralismo statale.
Anticomunista in particolare durante la guerra fredda, definì il socialismo reale"incarnazione di Satana nel mondo"[3].
Nell'ambito delle questioni razziali, durante il periodo delle leggi razziali fasciste difese i concetti esposti sul manifesto della razza cercando contatti e differenze dai concetti espressi nella dottrina nazista, evidenziando e difendendo l'originalità e le diverse particolarità del razzismo italiano così come propagandato da La difesa della razza[4] ed attuato nei provvedimenti legislativi. Precedentemente, relativamente alla pubblicazione di Sul problema di Malthus, nel 1928, era già stato criticato, tra i tanti da Pietro Capasso[5], su Il pensiero Sanitario per non appoggiare sufficientemente l'eugenica, ma la politica demografica fascista poggiava appunto su basi differenti e tendenzialmente non eugenetiche, rispetto a quella della Germania.
In campo sindacale, tema d'interesse principe del Brucculeri, pur in una teorica ottica pluralista sia pure di tipo corporativo, sostenne dall'armistizio italiano del 1943 in poi, il "tollerare provvisoriamente un'unità dei lavoratori in un solo organismo, con le relative clausole del rispetto ai nostri principi morali e religiosi", premettendo "che un tale organismo non si protrarrà a lungo", per il fatto che coabitassero nell'organizzazione, insieme ai cattolici, istituti di ispirazione socialista di estrazione marxista[6].
Nel dopoguerra criticò sempre più fortemente la coabitazione fra marxisti e cattolici nell'allora confederazione unitaria CGIL[7] fino all'avvenuta scissione della stessa del 1948.
Scritti principali
Salariato e compartecipazione, La civiltà cattolica, Roma 1920,
Il problema della terra, La civiltà cattolica, Roma 1921
Lo sciopero nella storia, nella morale, nell'economia, La civiltà cattolica, Roma 1923
Sul problema di Malthus, La civiltà cattolica, Roma 1928
Problemi odierni del mondo del lavoro, La civiltà cattolica, Roma 1929
Il pensiero sociale di S. Agostino, La civiltà cattolica, Roma 1932; 2ª ediz 1945
Intorno al corporativismo, Roma 1934
Le dottrine sociali del cattolicismo
Le date indicate possono riferirsi ad edizioni successive alla prima
Lo sciopero
02 La funzione sociale della proprietà, Roma: La civiltà cattolica, 1944
03 Il capitalismo , Roma: La civiltà cattolica, 1944
04 L'economia sovietica
05 Il giusto salario, Roma: La civiltà cattolica, 1944
07 Lo stato e l'individuo
0? L'ordine internazionale, Roma: La civiltà cattolica, 1945
08 L'involuzione della civiltà , Roma: La civiltà cattolica, 1944
09 La chiesa e la civiltà , Roma: La civiltà cattolica, 1944
10 Moralità della guerra, Roma: La civiltà cattolica, 1944
11 La famiglia cristiana, Roma: La civiltà cattolica, 1944
La giustizia sociale
13 Il comunismo, Roma: La civiltà cattolica, 1944
14 La democrazia, Roma: La civiltà cattolica, 1946
16 Obiezioni del comunismo contro la Chiesa , Roma: La civiltà cattolica, 1952
17 L'alleanza della croce e dell'aratro, Roma: La civiltà cattolica, 1956
18 Profilo intellettuale e morale di Giuseppe Toniolo, Roma: La civiltà cattolica, 1958
Questioni di attualità
04 Meditazioni politiche, Roma: La civiltà cattolica, 1946
08 Meditazioni sociali: Salariato, profitto, partecipazionismo, cooperativismo, socializzazione, sindacalismo, unità sindacale, spiritualizzazione delle fabbriche, la questione sociale, Roma: La civiltà cattolica, 1946
Note
^I Quaderni furono editati da Liv. Apostolado da Imprensa per la lingua portoghese, e Editorial Bibliográfica Española per quella spagnola
^Costruiti su una base dottrinale che si richiamava puntigliosamente ai documenti ufficiali del pontefice, di cui volevano essere al tempo stesso l'interpretazione e il canale di diffusione più autorevole, scritti in uno stile molto chiaro, questi opuscoli conobbero un'ampia diffusione richiedendo varie ristampe e riedizioni (ognuna con una tiratura di 10.000-15.000 copie) e costituirono negli anni una sorta di enciclopedia su cui si formò una generazione di cattolici, Giuseppe Pignatelli, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 34, 1988, Istituto Treccani
^Angelo_Brucculeri, Il cancro della civiltà, Civiltà cattolica, CIII,1952, 3, pp. 569-579
^"L’Avvenire d’Italia" 17 luglio 1938, ripreso da "La Settimana religiosa", 24 luglio 1938; 31 luglio 1938, dove, negli articoli, rassicurava che il razzismo italiano intendeva battere strade diverse da quelle del razzismo tedesco.
^Claudia Mantovani, Rigenerare la società: l'eugenetica in Italia dalle origini ottocentesche agli anni Trenta, Rubbettino Editore, 2004
^Monismo e pluralismo sindacale, Civiltà cattolica, XCIV [1943], 3, pp. 400-407
^Verso il Congresso della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Civiltà cattolica, XCVII [1946], 4, pp. 3
Bibliografia
Angelo Brucculeri, in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 34 Istituto Treccani, 1988
Raimondo Spiazzi, Enciclopedia del pensiero sociale cristiano, Edizioni Studio Domenicano, 1992
Carmelo Sciascia Cannizzaro, Padre Angelo Brucculeri da Canicattì, Edizioni meta, Canicattì, 1997