Artista duttile, lavora le sue opere dall'inizio alla fine, dal disegno al bozzetto tridimensionale, alle fasi della forgiatura usando come materiali bronzo, refrattario, smalto, rame, maiolica, gesso, plastiche e lacca.
Biografia
Amedeo Fiorese iniziò giovanissimo all'età di 6 anni a modellare con l'argilla le sue prime figure e nel 1956 a 17 anni vinse il Primo Premio al Concorso del Vaso Triveneto di Nove dove venne sostenuto ed aiutato dal presidente della commissione di quel concorso Giorgio Wenter Marini (architetto e direttore dell'Istituto Statale d'Arte di Venezia ai Carmini) ad iscriversi all'Istituto Statale d'Arte di Venezia.
Nel 1958 al secondo anno di Istituto furono selezionate dallo stesso Giorgio Wenter Marini due sue opere di scultura e di ceramica, tra quelle dei 1140 allievi dell'intero corso di studi, per illustrare le cartoline dell'Istituto come mezzo pubblicitario ed informazione.
Nello stesso anno, nel 1958, portò a termine gli studi artistici.
Nel 1963, ottenuta l'abilitazione per l'insegnamento a Padova, divenne docente di educazione artistica nelle scuole medio-superiori.
Ha poi realizzato opere pubbliche per numerose chiese e centri parrocchiali (il Centro Parrocchiale di Sacro Cuore, frazione di Romano d'Ezzelino, Vicenza dal 1973 al 1985; la nuova Chiesa di S. Vincenzo di Thiene, Vicenza dal 1997 al 2007) realizzando vie crucis, altari, amboni, colonne, fonti battesimali e pannelli in ceramica anche di grandi dimensioni sia per interni che per esterni.
Altra opera pubblica è la scultura dal titolo Colloquio, opera in bronzo realizzata nel 1988 e inaugurata nel 2006 nella rotonda del comune di Creazzo, Vicenza.
Nel 1999, l'incarico avuto dalla Commissione Diocesana per l'Arte Sacra e i Beni Culturali Ecclesiastici di Roma, di curare l'intero aspetto artistico dell'allestimento della nuova Chiesa di San Vincenzo di Thiene, permise all'artista di realizzare il mosaico della volta della cupola della chiesa stessa in collaborazione con le ditte Caoduro S.p.a. di Vicenza per il policarbonato e Bisazza S.p.a. di Vicenza per il mosaico.
Attualmente esso è il più grande mosaico al mondo su policarbonato avente una superficie di 480 m², un diametro di 19 metri, un'altezza di 6,80 m. e un numero di tessere oltre 1.900.000.[1]
La cupola mosaicata è frutto di una novità tecnologica. I mosaici in vetro vengono fatti aderire ad un particolare materiale metacrillato che ne permette la curvatura.
Per la prima volta il mosaico viene trattato in questa maniera.
Vive e lavora a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza dove opera nel suo laboratorio e dove espone nelle sue tre gallerie di proprietà che ospitano in permanenza le sue opere.
Riprese televisive sulle sue opere sono state fatte dal TG1 della Rai per le opere presentate al Concorso Internazionale di Faenza dal 1975 al 1978; dal Programma Arte e fede di Rai 3 per le opere realizzate nella Chiesa di Sacro Cuore di Romano d'Ezzelino nel 1980; da varie emittenti locali come Rete Veneta (televisione regionale del Veneto), Telechiara (emittente regionale del nord-est), TVA Vicenza, (emittente televisiva della provincia di Vicenza), nel 2001 e da Rai 1 nel 2004 per le opere realizzate nella Chiesa della Pentecoste di San Vincenzo a Thiene, Vicenza.
Tra i critici più importanti che hanno scritto dell'artista si ricordano: Gino Barioli[3] (che fu direttore del Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza); Giorgio Segato[4] (poeta, pubblicista e critico d'arte); Paolo Levi[5] (critico d'arte, giornalista, saggista, autore di volumi monografici, dal 1969 consulente del Catalogo d'Arte Moderna, oggi edito dalla Giorgio Mondadori); Vittorio Sgarbi[6], Mario Guderzo[7] direttore del Museo e Gipsoteca Antonio Canova, Possagno, Treviso, curatore dell'ultima monografia sulle opere figurative di Amedeo Fiorese, Ed. Giorgio Mondadori, 2020.
Crea opere di carattere figurativo, astratto informale e religioso e ogni composizione plastica ha la tecnica che si merita.
Inizia con piccole figure e pannelli in ceramica, decorati con effetti di smalti e lacche usate per sovrapposizione, fino ad arrivare negli anni a sculture di grandi dimensioni, in gres e poi bronzo lucido o ossidato, plastica e acciaio, adatte anche all'esposizione all'aperto.
È dal bronzo che Amedeo Fiorese, prendendo spunto dalla natura, trae geometrie astratte creando opere volumetriche ariose e profondamente segnate da scansioni e fenditure.
È lontano dal costruire forme basate su modelli standardizzati, al contrario elabora sculture informali originali sintomi di un lavoro ricercato e preparato.
Nelle opere in bronzo è necessario coniugare all'aspetto creativo artistico la componente pratica, dove è richiesta una conoscenza di tipo tecnico che nelle grandi sculture spazia dalla conoscenza dei materiali alla statica e conseguentemente allo studio delle modalità di trasporto.[8]
La sua ricerca artistica si può così riassumere: anni cinquanta e anni sessanta: soggetti concettuali e moduli stilistici.
anni sessanta e anni settanta: soggetti con organicità prossima all'informale estremamente impulsiva ed elastica.
anni ottanta e successivi: ricerca materica e polimaterica verso composizioni astratte incentrate sul rapporto tra elementi geometrici ed elementi informali e tecnologici.
Amedeo Fiorese giunge ad una espressività plastica di lettura rigorosamente frontale allontanandosi dalle armoniose o energiche dinamiche spaziali, caratterizzando le sue sculture di valori segnici e suggestivi cromatismi.[9]
La sua peculiare e costante attenzione alla progettazione porta l'artista a cimentarsi con il disegno che è e rimane l'unico e fondamentale strumento per tradurre un pensiero in un'immagine.
Dal disegno che è il risultato di un improvviso scaturire di pensieri portati sulla carta in sequenze continue ed evolutive passa poi ad una forma in tridimensione, il bozzetto, che può essere di argilla, materiale sintetico o cartone, per poi giungere all'esecuzione dell'opera.
Prosegue sempre sulla scia dell'antica tradizione, senza stravolgere il suo metodo, molto manuale e non affidato alla meccanicità creativa.[10]
Dal 2019 collabora con il Gruppo Arneg, leader internazionale nella progettazione, produzione e installazione di attrezzature complete per il settore del retail e col Politecnico di Milano per la definizione di un vasto piano di riqualificazione generale della sede principale dell'azienda Arneg a Campo San Martino, Padova.
Uno specifico progetto riguarda il nuovo parco tecnologico per la ricerca e lo sviluppo dove si trova l'opera in bronzo "I nuovi mondi", posta in un'area di sosta e meditazione, in un patio d'ingresso al parco. L'opera, costituita da due ante di una porta, schiude al mondo della ricerca tecnologica e alla vegetazione, spalanca all'innovazione. [11]
Esposizioni e concorsi principali
Esposizione Salone Internazionale della Ceramica di Vicenza, 1956, 1963, 1964 e 1967
Premio sezione scultura alla manifestazione Le Eccellenze del BassaneseBassano del Grappa (2019)
Incarichi pubblici
Incarico dalla Commissione Diocesana per l'Arte Sacra e i Beni Culturali Ecclesiastici di Roma, di curare l'aspetto artistico dell'allestimento interno della nuova Chiesa di S. Vincenzo di Thiene, Vicenza (1999).
Incarico di realizzazione dell'opera dal titolo Colloquio posta nella rotonda del centro della città di Creazzo, Vicenza, Comune di Creazzo (2006)
Galleria d’immagini
"Colonna della memoria", gres (dim. 312x56x37 cm.)
"Composizione Cosmica", bronzo lucido e patinato (dim. ø 130x20 cm.)
"Inno alla Contemporaneità", plastica (dim. 285x175x177cm.)
"Abbraccio", refrattario, smalto, rame, maiolica, oro (dim. 33x38x35 cm.)
^G. Barioli, S. Bencivenga, Catalogo Nazionale Bolaffi della Scultura, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 1976; G. Barioli, Quaderni di Scultura, Amedeo Fiorese, Testi di Giorgio Segato e Gino Barioli, Vicenza, 1975
^Catalogo generale delle opere di Amedeo Fiorese, Primo volume, Testo di Paolo Levi, Editoriale Giorgio Mondadori, giugno 2007
^V. Sgarbi, I giudizi di Sgarbi, 99 artisti dai cataloghi d'arte moderna e dintorni, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2005
^M. Guderzo, La consapevolezza del metodo costruttivo: Amedeo Fiorese, 2007 (inedito)
^Sfide-A colloquio con l'artista Amedeo Fiorese; intervista a cura di Andrea Minchio, Bassano News, Periodico di attualità e cultura della città di Bassano del Grappa, luglio, agosto 2006. (intervista da pag. 13).
^Opere figurative di Amedeo Fiorese, Ediz. italiana e inglese, Ed. Giorgio Mondadori, Milano, 2020 (critica di Bruno Munari, pag. 134).
^Amedeo Fiorese opere figurative a cura di Mario Guderzo, Editoriale Giorgio Mondadori, 2020. (pagg. 9,10,11,12).
^Opere figurative di Amedeo Fiorese, Ediz. italiana e inglese, Ed. Giorgio Mondadori, Milano, 2020, pagg. 6,7,8).
Bibliografia
Catalogo dell'arte Moderna n. 57. Gli Artisti Italiani dal Primo Novecento ad Oggi, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2021
Opere figurative di Amedeo Fiorese, Ediz. italiana e inglese, testo di Mario Guderzo, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2020
Curve mirabili, matematica in azienda. Curve che hanno segnato la storia della matematica scrutate da un punto di vista geometrico-matematico-artistico. Progetto lauree scientifiche, Polo di Bassano del Grappa a cura di Roberta Carminati, Graziano Gheno, Matteo Mattarolo docenti del Liceo Scientifico J. Da Ponte di Bassano del Grappa, Proff. Paolo Malesani e Tomaso Millevoi, docenti del Dipartimento di matematica dell'Università di Padova, Prof. Amedeo Fiorese. Editrice Artistica Bassano, Bassano del Grappa, 2009
Oltre Canova, Incursioni nella ricerca plastica Secondo volume, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2009
Catalogo generale delle Opere di Amedeo Fiorese, Ediz. italiana e inglese (Vol. 1), testo di Paolo Levi, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2007
Artigiano Amico n. 3 dicembre 2006, Periodico dell'Associazione Artigiani del Mandamento di Bassano del Grappa.
Catalogo degli Scultori Italiani, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 2006