Fu particolarmente precoce, imparò a suonare da autodidatta su una vecchia spinetta di famiglia e sull'organo a canne della chiesa dell'Immacolata Concezione di Carolei, suo luogo di nascita alle porte di Cosenza, cominciando a comporre fin dall'età di 8 anni.[1] A dieci anni sostenne l'esame di ammissione al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Qui suscitò l'interesse di Sigismund Thalberg, che lo inviò a Parigi, raccomandandolo a Rossini, il quale a sua volta gli fece ottenere una borsa di studio.
Per circa quindici anni svolge un'intensa attività musicale e quindi si dedica soprattutto all'insegnamento, prima presso il Conservatorio di Napoli, dove crea un "Istituto musicale", e quindi a Roma.
Nel 1880 incontrò Franz Liszt del quale divenne amico.
L'Associazione Culturale "Alfonso Rendano" di Carolei organizza le "Giornate Rendaniane".
Il 28 marzo 2024 è stato eseguito interamente con l'orchestra per la prima volta il concerto per pianoforte e orchestra dal pianista Giovanni Alvino e dal direttore Leonardo Quadrini con la Vidin Sinfonietta in Bulgaria grazie al recupero del manoscritto originale da parte di Giancosimo Russo.
ll 20 settembre 2024, a Tirana, presso la Sala Ferdinand Deda della Radio Televizioni Shqiptar (RTSH), con l'orchestra nazionale della Radio e della Televisione albanese RTSH ancora una volta il concerto per pianoforte e orchestra di Rendano è ritornato ancora una volta alla ribalta, eseguito per la prima volta in Albania dal pianista Giovanni Alvino, sotto la direzione di Leonardo Quadrini. [4]
Storica via di Roma, nel quartiere Trieste-Salario, celebre per le vicende ambientatevi in un pamphlet scritto da quattro studenti universitari e diffuso a Roma nel 2004
A Carolei (Cosenza) gli è dedicata una strada e la sede dell'Istituto Comprensivo Carolei-Dipignano.
Note
^ Angela Maria Rossano, Alfonso Rendano: un musicista calabrese nell'800 Europeo., Calabria Letteraria Editrice, 1988.
^Consuelo: dramma lirico in un prologo e tre atti, partitura; musica di Alfonso Rendano; testo di Francesco Cimmino; Milano: edizioni Nagas, 1902