Alessandra Celletti (pianista)

Alessandra Celletti
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica minimalista
Musica classica
Periodo di attività musicale1990 – in attività
Strumentopianoforte
EtichettaBleriot, Kha, LTM, Transparency
Album pubblicati18
Studio18
Sito ufficiale

Alessandra Celletti (Roma, 6 giugno 1966) è una pianista e compositrice italiana.

Biografia

Alessandra Celletti si è diplomata al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e si è perfezionata con Vera Gobbi Belcredi.[1] Ha suonato in Italia, Francia, Inghilterra, Germania[2], Portogallo[3], Danimarca, Repubblica Ceca, Austria, Spagna, Stati Uniti[4][5], Mozambico[6], Tunisia, India.

Pubblica nel 2006 l'album “Chi mi darà le ali[7][8][9]; il suo repertorio di interprete include, tra le altre, composizioni di Erik Satie, Claude Debussy, Maurice Ravel[10], Baldassarre Galuppi[11], Leos Janáček, Gurdjieff/De Hartmann, Scott Joplin[12][13], John Cage[14][15] e Philip Glass[16].

Nel 2007 pubblica “The Golden Fly“ per l’etichetta Kha Records; nel 2008 l’album “Way Out[17]” per l’etichetta inglese LTM Recordings nel quale le sonorità del pianoforte si fondono alla ritmica della batteria e alla voce[18].

Celletti ha collaborato con l’artista concettuale svedese Paulina Wallenberg Olsson[19], il sassofonista Nicola Alesini[20], il percussionista Marcello Piccinini, il poeta Beppe Costa, il polistrumentista Luca Venitucci, il contrabbassista Daniele Ercoli, la violinista Her, il tereminista Maurizio Mansueti, il batterista Charles Hayward, il compositore Lawrence Ball[21], l'attore Flavio Bucci[22], la danzatrice Gloria Pomardi, l'artista Giorgio Andreotta Calò[23], l'artista Ray Caesar[24], il compositore inglese Mark Tranmer (aka GNAC) con il quale ha pubblicato l’album “The Red Pages[25]“ e l’esponente della musica elettronica sperimentale contemporanea, Hans Joachim Roedelius con il quale, nel 2009 per l’etichetta nord americana Transparency, ha composto e inciso l’album “Sustanza di cose sperata[26]".

È del 2011 “Crazy Girl Blue”, tredicesimo album, parallelamente al quale viene pubblicata un’edizione in cofanetto a tiratura limitata di 200 esemplari numerati di “Sketches of Sacagawea”, dedicato all’eroina nativa americana Sacagawea, nato grazie all’invito di Gianni Maroccolo (Litfiba/C.S.I./PGR). Celletti ha partecipato a Vdb23/Nulla è andato perso, un album di Maroccolo e Claudio Rocchi, dove si alternano venti musicisti tra i quali Franco Battiato, Cristina Donà, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Emidio Clementi dei Massimo Volume, Piero Pelù e Ghigo Renzulli dei Litfiba, Massimo Zamboni dei CCCP Fedeli alla linea/C.S.I. e dove esegue i brani composti da Maroccolo Rinascere, Hugs Suite e Una Corsa.[27][28]

Con l’artista surrealista tedesco Jaan Patterson, nel 2011 compone l’album-sonorizzazione che accompagna l’uscita dell’inedito di George Bataille “W.C.” per la casa editrice Transeuropa[29][30].

Del 2016 il progetto “Working on Satie[31][32]” insieme all’artista figurativo Onze. Il lavoro grazie ad un crowdfunding è diventato un cd e dvd e lo spettacolo è stato ospitato per due date, entrambe sold out, al Romaeuropa Festival 2016[33][34][35][36].

Nel 2020 esce Love Animals[37] un cofanetto con un cd e un dvd con due animazioni realizzate dalla video-artista Paola Luciani. Sempre del 2020 la collaborazione con il musicista Alberto Tre e con Ian Urbina, giornalista del New York Times, per la composizione di Heroes[38] parte del progetto The Outlaw Ocean[39].

Nel 2021 Alessandra Celletti ha portato la sua musica lungo i corsi d'acqua del Friuli Venezia Giulia con il suo "Mini Piano Tour Experience[40]". Nel giugno del 2023 si esibisce nella esclusiva cornice del festival "Musiche nuove a Piacenza" presso l'ex convento di Santa Chiara [41].

Il tour "Piano Piano on the Road"

Nell’estate del 2013 Alessandra Celletti ha portato il suo pianoforte in giro per l’Italia a bordo di un camion con il progetto piano piano on the road[42][43]”. L’intero itinerario è diventato un documentario per la regia di Marco Carlucci prodotto da PrimaFilm, selezionato in concorso all’Edmonton International Film Festival in Canada e al Festival Zagreb Dox[44] in Croazia. Il trailer ha vinto il “Premio Roma Videoclip – Il Cinema incontra la Musica” XXI edizione, mentre il documentario ha vinto il concorso "DOC Travel" dell'undicesima edizione del Festival del Viaggio di Firenze[45]. Il regista francese Patrice Leconte su questo progetto ha dichiarato: "Conosco bene le composizioni di Alessandra Celletti, questa bella pianista che, quando si siede al piano brilla di una luce che la rende ancora più bella. Lei mi ha raccontato del suo progetto un po' pazzo, ma emozionante e originale: portare la musica in lungo e in largo e sedurre le persone lungo i chilometri. Ed io la immagino, seduta al suo pianoforte, a bordo di un grande camion, avvolta dalla luce del tramonto, mentre le stelle lassù cominciano a disegnare il cielo blu marino; lei si lascia andare alle melodie più dolci, come un'immagine sognata di un film di Fellini[46]".

Discografia

Alessandra Celletti durante il suo concerto al Quirinale, marzo 2012

Album in studio

Partecipazioni

Video

Filmografia

  • Indistruttibile regia di Michele Citoni
  • Le Fiabe di mia Madre regia di Paola Romagnani
  • Elan Vital regia di Jason Loya
  • Perché un film su Michele de Lucchi regia di Alessio Bozzer
  • Mio duce ti scrivo, regia di Massimo Martella, documentario
  • Nel nome di Antea, regia di Massimo Martella, documentario
  • Revolver (2005) per la regia di Guy Ritchie

Note

  1. ^ Alessandra Celletti - Letteratura, Festival internazionale di Roma, su 2010.festivaldelleletterature.it. URL consultato il 26 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
  2. ^ Alessandra Celletti incanta Berlino - Formiche.net, in Formiche.net, 26 gennaio 2016. URL consultato il 28 novembre 2017.
  3. ^ (EN) Alessandra Celletti dá um concerto em Lagos. URL consultato il 28 novembre 2017.
  4. ^ (EN) Roedelius & Celletti in New York City for rare concert (in support of new Transparency Records album), su BrooklynVegan. URL consultato il 1º dicembre 2017.
  5. ^ ALESSANDRA CELLETTI in concerto, su iicsanfrancisco.esteri.it. URL consultato il 27 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  6. ^ R.S., Alessandra Celletti Mozambico retour, in Corriere della Sera, Roma, 15 giugno 2010, p. 11.
  7. ^ Il pop di Celletti al Paisiello per chiudere 'Suoni a Sud' - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  8. ^ Alessandra Celletti suona "Chi mi darà le ali", in Corriere della Sera, Roma, 27 dicembre 2006, p. 11.
  9. ^ Chi Mi Darã le Ali - Alessandra Celletti | Songs, Reviews, Credits | AllMusic, su AllMusic. URL consultato il 26 novembre 2017.
  10. ^ Trionfa il pianoforte Maurice Ravel e Satie - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  11. ^ Pietro Lanzara, Alessandra Celletti: "Ho inciso Galuppi e l'ho portato in prima a New York, in Corriere della Sera, 4 giugno 2009, p. 17.
  12. ^ Quella virtuosa Celletti tra classico e ragtime - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  13. ^ Alessandra Celletti al piano per Scott Joplin, in Corriere della Sera, Roma, 2 novembre 2002, p. 57.
  14. ^ Sulle orme di John Cage - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  15. ^ Time Zones | Sulla Via delle Musiche Possibili, su timezones.it. URL consultato il 26 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  16. ^ Alessandra Celletti suona Philip Glass e Scott Joplin, in Corriere della Sera, 4 gennaio 2003, p. 51.
  17. ^ Pietro Lanzara, Way Out il disco che visse due volte, in Corriere della Sera, Roma, 4 giugno 2008, p. 11.
  18. ^ Pietro Lanzara, Con Way Out divento vocalist, in Corriere della Sera, Roma, 16 marzo 2008, p. 17.
  19. ^ Paulina Wallenberg Olsson da Satie al Kirri Kumma, in Corriere della Sera, Roma, 4 luglio 2005, p. 59.
  20. ^ Nicola Alesini, sassofono AlessandraCelletti, piano, in Corriere della Sera, Roma, 9 novembre 2008, p. 17.
  21. ^ (EN) Planet Tree Music Festival - overview - Lawrence Ball, in Lawrence Ball. URL consultato il 27 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  22. ^ BOX OFFICE - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  23. ^ Santa Nastro, Dopo il Premio Italia, Giorgio Andreotta Calò vince anche via etere. Arriva su Radio 3 la sua performance live per cembalo borghese… | Artribune, in Artribune, 20 maggio 2012. URL consultato il 27 novembre 2017.
  24. ^ Ray Caesar, i miracoli possibili con l'arte digitale, in Corriere della Sera, Roma, 8 giugno 2011, p. 9.
  25. ^ GNAC with ALESSANDRA CELLETTI, "The Red Pages" (2010, Vertical Features/Goodfellas), su distorsioni-it.blogspot.it. URL consultato il 1º dicembre 2017.
  26. ^ Celletti e Rodelius, copia di virtuosi ecco il pianoforte per tutti i gusti - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  27. ^ Gianni Maroccolo con Claudio Rocchi: "Vdb/23 Nulla è andato perso". La recensione di Deliri Progressivi, su DELIRI PROGRESSIVI. URL consultato il 27 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  28. ^ Gianni Maroccolo - Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi vdb23/nulla è andato perso, in Rockit.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  29. ^ Free Music Archive: Alessandra Celletti & Jaan Patterson, su freemusicarchive.org. URL consultato il 27 novembre 2017.
  30. ^ Alessandra Celletti live a King Kong, in King Kong. URL consultato il 27 novembre 2017.
  31. ^ Alessandra Celletti: «C’è Satie nel mio piano» - Tempo Libero - Il Piccolo, in Il Piccolo, 15 maggio 2016. URL consultato il 28 novembre 2017.
  32. ^ La Voce del Nisseno > Articoli > Incontri, su lavocedelnisseno.it. URL consultato il 27 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  33. ^ TC&C, Musicalnews.com: Alessandra Celletti ci racconta il suo progetto su Erik Satie con Onze al Romaeuropa Festival, su musicalnews.com. URL consultato il 28 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  34. ^ "Working on Satie" musica, immagini e un pianoforte - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 27 novembre 2017.
  35. ^ "Working on Satie", l'universo sospeso di Alessandra Celletti e Onze in scena al Romaeuropa Festival | LoudVision, su loudvision.it. URL consultato il 26 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  36. ^ 50/150 Working on Satie >>> Talking to Satie | Romaeuropa, in Romaeuropa, 18 maggio 2016. URL consultato il 26 novembre 2017.
  37. ^ Alessandra Celletti (pianista), in Wikipedia, 9 luglio 2021. URL consultato il 9 luglio 2021.
  38. ^ Alessandra Celletti: "Heroes" recensione, su Rockit.it. URL consultato il 9 luglio 2021.
  39. ^ The Outlaw Ocean Music Project, su theoutlawoceanmusic.com. URL consultato il 9 luglio 2021.
  40. ^ Alessandra Celletti - Mini Piano Tour Experience in Friuli Venezia Giulia, su IndexMusic. URL consultato il 9 luglio 2021.
  41. ^ https://scopripiacenza.it/it/eventi/piacenza-la-citta-musica-piacenza-summer-cult-2023-alessandra-celletti-in-concerto-esoterik-satie
  42. ^ (EN) Alessandra Celletti: un pianoforte sempre ‘on the road’ -  », su slowcult.com. URL consultato il 27 novembre 2017.
  43. ^ Alessandra Celletti pianista on the road "Concerti ovunque a bordo di un camion" - Roma - Repubblica.it, in Roma - La Repubblica, 30 maggio 2013. URL consultato il 24 novembre 2017.
  44. ^ (EN) ZAGREBDOX - MEĐUNARODNI FESTIVAL DOKUMENTARNOG FILMA, Piano Piano on the Road / Musical Globe / Official Programme / Program / 2015 / ZAGREBDOX International documentary film festival, su zagrebdox.net. URL consultato il 26 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  45. ^ "Piano Piano on the Road" vince il concorso "Doc Travel" - CinemaItaliano.info, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 26 novembre 2017.
  46. ^ Alessandra Celletti pianista on the road "Concerti ovunque a bordo di un camion" - Roma - Repubblica.it, in Roma - La Repubblica, 30 maggio 2013. URL consultato il 26 novembre 2017.

Bibliografia

  • Massimo Marchini, Paraphernalia.

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