Si formò all'Accademia di belle arti di Vienna[2][3]. Le sue opere ritraggono soprattutto la vita quotidiana delle persone comuni, ma non mancano opere sacre (suoi affreschi ornano la chiesa parrocchiale di Sesto[4], la Chiesa Domenicana di Lienz[3] e la cappella funebre presso il cimitero di Merano[3]) e affreschi in edifici civili (tra cui, a Bolzano la facciata della locanda Weißes Rössl-Cavallino Bianco[1] e la volta della sala al piano terra della Casa Kolping[5], a Collalbo l'affresco sull'erker di Villa Bodenegg[6] e a Merano l'affresco sulla facciata del municipio, eseguito nel 1930/31).
All'esperienza al fronte Stolz, dedicò in seguito anche una serie di disegni umoristici[3][7]. Negli anni Trenta e Quaranta si avvicinò agli stilemi sia del fascismo sia del nazionalsocialismo, eseguendo nel 1938 un ritratto di Mussolini e illustrando nel 1940 un libro di scuola per gli optanti con immagini della Wehrmacht.[9]
Die Malerbrüder Stolz. Catalogo della mostra "Die Malerbrüder Stolz" nel Museo Rudolf Stolz di Sesto Pusteria, luglio-settembre 2010, Sexten, Rudolf-Stolz-Museum, 2010 (senza ISBN)
Carl Kraus, Hannes Obermair (a cura di), Mythen der Diktaturen. Kunst in Faschismus und Nationalsozialismus - Miti delle dittature. Arte nel fascismo e nazionalsocialismo, Tirolo, Museo provinciale di Castel Tirolo, 2019, ISBN978-88-95523-16-3.