Nel 1869 John William Fenton, istruttore britannico della prima banda militare giapponese fece loro notare che al Giappone mancava un inno nazionale e ne enfatizzò la necessità. I membri della banda chiesero all'allora capitano di artiglieria Ōyama, che sapevano esperto sia di letteratura giapponese che cinese di scegliere delle parole appropriate e questi scelse il poema che divenne l'inno nazionale giapponese, Kimi ga yo.[5]
Nel 1870 fu inviato come osservatore militare per il Giappone alla guerra franco-prussiana, dove rimase fino all'assedio di Parigi[6], ritornando in Giappone l'anno seguente. Fu promosso a maggior generale e inviato per ulteriori studi in Francia[4].
Al suo ritorno in Giappone fu impegnato nella creazione del nascente Esercito imperiale giapponese e fu comandante in capo della Prima brigata distaccata nella Ribellione di Satsuma (1877) contro la fazione ribelle guidata dal cugino Saigō Takamori[1][4]. Servì in diverse posizioni come vicecapo del Quartier generale dell'esercito e come ministro della guerra dal primo governo Ito fino al secondo governo Matsukata[4].
Per questi servizi Ōyama fu insignito del titolo di marchese sotto il sistema nobiliare kazoku e tre anni fu nominato al più alto grado dell'esercito giapponese, gensui ("maresciallo")[4].
Nella guerra russo-giapponese (1904-1905) fu nominato comandante capo delle armate giapponesi in Manciuria, che guidò contro l'esercito russo guidato dal generale Kuropatkin, sconfiggendolo più volte a Shaho, Sandepu e infine a Mukden. Terminata la guerra fu elevato dall'imperatore Meiji al massimo rango nobiliare giapponese, principe (公爵?, kōshaku)[4].
Nel 1901 Ōyama fu il primo candidato dell'imperatore Meiji per la cura del futuro imperatore Hirohito, come una sorta di padre surrogato, in accordo con le usanze della corte imperiale, ma Ōyama declinò e il ruolo fu invece assunto dal conte Kawamura Sumiyoshi.[8]
Takashi, il primogenito di Ōyama, morì nell'esplosione accidentale dell'incrociatore Matsushima nel 1908, mentre serviva come cadetto nella Marina imperiale giapponese.
^Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Ōyama" è il cognome.
^(EN) Oyama, su vancouverisland.com, 1998. URL consultato il 27 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2014).
^abcdefg(EN) National Diet Library, Oyama Iwao, su Portraits of Modern Historical Figures. URL consultato il 27 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2013).
^(EN) Aura Sabadus, Japan searches for Scot who modernised nation, su thescotsman.scotsman.com, Johnston Press Digital Publishing, 14 marzo 2006. URL consultato il 10 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).