Vaillant venne condannato a morte e, per vendicarlo, il 12 febbraio 1894 Henry gettò una bomba al Cafè Terminus,[2] alla Gare St. Lazare, causando un morto e venti feriti.[3] Tentò di fuggire ma venne catturato dalla polizia, dopo aver ferito quattro inseguitori. Henry era già responsabile di una bomba a una stazione di polizia di Parigi, in rue de Bons-Enfants.
Fu condannato a morte e ghigliottinato il 21 maggio 1894 all'età di 21 anni.[4]
Di fronte alla giuria che lo condannò alla ghigliottina dichiarò: «Nella guerra da noi dichiarata alla borghesia non chiediamo pietà. Diamo la morte e sappiamo subirla. Per questo attendo con indifferenza il vostro verdetto. So che la mia testa non sarà l'ultima che taglierete. Aggiungerete altri morti alla lista sanguinosa dei nostri morti. Impiccati a Chicago, decapitati in Germania, garrotati a Xerès, fucilati a Barcellona, ghigliottinati a Montbrison e a Parigi, i nostri morti sono numerosi; ma voi non siete riusciti a distruggere l'anarchia. Le sue radici sono profonde. Essa è nata nel seno di una società putrefatta e vicina alla sua fine; essa è una violenta reazione all'ordine stabilito; essa rappresenta le aspirazioni di uguaglianza e libertà che distruggono l'attuale autoritarismo. Essa è dovunque. Questo la rende indomabile, per questo finirà coll'uccidervi».