Il suo percorso di formazione artistico iniziò assieme al padre Charles (1818-1902), vetraio e ceramista, nella fabbrica di Saint-Clément.
Attorno ai diciotto anni si reca in Germania per studiare mineralogia e botanica, dove presto si appassiona e si specializza nel vetro soffiato. Stringe amicizia con Victor Prouvé (1858-1943), figlio di uno dei collaboratori di suo padre, con il quale apprende i segreti della lavorazione del vetro e della sua decorazione.
Alla fine della guerra Franco-Prussiana, Émile decide di andare a Londra per un certo periodo. Viaggia poi in Svizzera e Italia visitando i musei e rimane ammirato dalla vetreria medievale.
Nel 1873 Émile Gallé ritorna a Nancy con l'idea di assumere la direzione dell'impresa di famiglia e di poter realizzare opere artistiche in vetro rappresentanti forme della natura, sia floreali che animali. In questo periodo divenne il più importante rappresentante della scuola di Nancy e l'apripista della nuova arte del vetro, inserita nella corrente del modern style.[1] Dal 1874 al 1884 produce vetri trasparenti, ispirati anche agli smalti arabi e persiani. Presenta le nuove tecniche di lavorazione e produzione durante l'esposizione universale di Parigi del 1878, dove vince quattro medaglie d'oro.
Nel 1878 assume la direzione dell'impresa di famiglia che trasforma in una vetreria artistica e tra il 1880 e il 1889, realizza numerosi oggetti in vetro e ceramica, segnati anche da una certa influenza orientale.
I suoi lavori si caratterizzarono per le paste vitree delicate nei colori e nelle sfumature. Realizzò anche lavori di ebanisteria.
Note
^Le Muse, vol. 5, Novara, De Agostini, 1965, p. 158.
Bibliografia
Émile Gallé, La decorazione simbolica e altri scritti per l'arte, a cura di Luca Quattrocchi, Capriasca, Pagine d'Arte, 2009.
Philippe Garner, Émile Gallé, Milano, Electa, 1977.
Denise Bloch, Zoom sur Emile Gallé, Association d'idées, 2004.
Christian Debize, Emile Gallè and the Ecole de Nancy, Serpenoise 1999.