L'intelligenza e l'arguzia di Spencer lo resero un membro popolare della società. Come molti suoi parenti, apparteneva al gruppo Whig legato a Charles James Fox e Richard Brinsley Sheridan, oltre ad essere un ospite fisso del Principe del Galles. Non desiderava una vita pubblica, preferendo l'attività di scrittore di versi[1]. Nel 1796 pubblicò una versione inglese del Lenore di Gottfried August Bürger, e nel 1802 stravolse il romanticismo tedesco nella sua Urania, rappresentata in teatro a Drury Lane. Tra i suoi pezzi più noti, che furono pubblicati in una raccolta delle sue poesie nel 1811, c'erano la famosa ballata "Beth Gelert" e "Too Late I Stayed". I suoi scritti sono stati molto apprezzati dai suoi contemporanei, calorosamente lodati da personaggi come Sir Walter Scott, John Wilson e Lord Byron[1].
Spencer fu brevemente parlamentare alla Camera dei Comuni, ma rinunciò al suo seggio nel 1797 per diventare Commissioner of the Stamps in modo da sostenere la sua famiglia. Ricoprì la carica fino al 1826, cedendola dopo essersi trasferito a Parigi l'anno prima a causa delle sue difficoltà finanziarie. Spencer trascorse i suoi ultimi anni a Parigi, morendo lì nell'ottobre del 1834. Le sue spoglie furono riportate in Inghilterra e sepolte nella chiesa di Harrow[1].
Matrimonio e discendenza
Nel 1791 sposò Susan, figlia del conte Jenison-Walworth, ciambellano dell'Elettore palatino, dalla quale ebbe cinque figli e due figlie:
Louisa Georgiana Spencer (21 agosto 1792 - 16 luglio 1866) sposò Edward Canning;
Aubrey Spencer (1795 - 1872), divenne primo vescovo di Terranova nel 1839, e in seguito vescovo della Giamaica;
Harriet Carolina Octavia Spencer (5 gennaio 1798 - 1831) sposò Charles Westerholt;
George Spencer (1799 - 1866), fu nel 1837 consacrato secondo vescovo di Madras;
W. R. Spencer, Poesie (Londra, 1835), contenente un memoriale biografico;
Il registro annuale (1834)
Alumni Oxonienses 1715-1886, annotato da J. Foster (4 voll., Oxford, 1891).
Note
^abcdJ. G. Alger, rev. S. C. Bushnell, "Spencer, William Robert", in The Oxford Dictionary of National Biography, H.C.G. Matthew and Brian Harrison, eds. (Oxford: Oxford University Press, 2004), vol. 51, p. 899.
Bibliografia
J. H. Round, Studies in Peerage and Family History, London, A. Constable and Company, 1901.