La Val di Cecina si estende lungo il corso del fiume Cecina nella parte meridionale della provincia di Pisa fino a lambire alcuni territori delle province di Siena e Grosseto, e si inoltra per un breve tratto nella porzione centrale della provincia di Livorno in prossimità della foce e del tratto terminale del corso d'acqua.
Il territorio risulta prevalentemente collinare in tutto l'entroterra e pianeggiante soltanto in prossimità della foce. Dal punto di vista paesaggistico sono molto suggestivi i ripidi calanchi, noti col nome di Balze di Volterra, che si ritrovano nei pressi dell'omonima cittadina; la zona è ricca sia di fonti geotermiche che si manifestano sotto forma di soffioni boraciferi nell'area attorno alla località di Larderello, sia di due impianti eolici per la produzione di energia, situati nei comuni di Riparbella e Montecatini Val di Cecina al confine con la Valdera.
L'idronimo e toponimo Cecina è di origine etrusca ed è connesso al cognome di una potente gens etrusca originaria di Volterra, i Kaikna[1] (o Ceicna[2]), conosciuti in epoca romana come Caecina e variamente attestati in tutta la Val di Cecina. La terminazione in -na del toponimo e idronimo Cecina dimostrerebbe la derivazione dal nome della gens omonima, e non viceversa, in quanto -na «esprimerebbe la dipendenza e subordinazione del luogo alla gens che vi avrebbe esercitato il suo potere».[3][4]
«Quanto al problema del toponimo e idronimo Cecina del territorio volterrano, esso al pari di altri toponimi etruschi in -na esprimerebbe originariamente la dipendenza e subordinazione del luogo ad una gens particolarmente prestigiosa che vi avrebbe esercitato il suo potere.»
Bibliografia
Italo Moretti, Renato Stopani, Chiese romaniche in Val di Cecina, Salimbeni, 1970.
Mario Mirri, Marco Della Pina, La città e il contado di Pisa nello stato dei Medici (XV-XVII sec.), Università di Pisa, Pacini, 2000.
Anna Benvenuti Papi, Volterra e la Val di Cecina, Milano, Mondadori, 1999.