V348 Sagittarii è una stella che è già passata per il ramo asintotico delle giganti (o AGB) del diagramma HR, e viene quindi talvolta menzionata come stella post-AGB. Viene classificata come variabile R Coronae Borealis, anche se per alcuni aspetti sembra presentare alcune differenze con quel tipo di stelle.[2]
La sua variabilità fu descritta da Doris Hoffleit già nel 1958, che osservò una curva di luce che oscillava dalla magnitudine 11 alla 16,5, anche se i tempi dei suoi aumenti di luminosità sono piuttosto irregolari. Osservata nel 1998 dal telescopio spaziale Hubble, è stato confermato che, come le stelle della sua classe, la diminuzione della sua luminosità è dovuta a grandi quantità di polveri di carbonio espulse, che ne offuscano la luce stellare in direzione dell'osservatore.[3]
Come tutte le stelle ricche di carbonio si trova in uno stadio avanzato della sua evoluzione, prossima al termine della sua esistenza di stella normale;[3] con un nucleo inerte che ha terminato da tempo l'idrogeno interno da fondere in elio, si è notevolmente espansa, al punto che nonostante una massa di poco superiore a quella solare (1,08 M⊙) il suo raggio è circa 180 volte maggiore, mentre la sua temperatura superficiale è diminuita a poco più di 3000 kelvin.[4]
^ab James H. Hecht et al., Ultraviolet Observations of the Hot R Coronae Borealis–Type Star V348 Sagittarii during a Deep Minimum, Astrophysical Journal, febbraio 1998.